Saranno 1000 i giovani del Servizio Civile Nazionale impegnati in esperienze di agricoltura sociale in tutta Italia grazie al protocollo d’intesa che è stato stipulato dal ministro delle politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina e dal sottosegretario di Stato del ministero del Lavoro, Luigi Bobba.
Nel nostro Paese sono oltre mille le esperienze di agricoltura sociale con più di 390 cooperative sociali che offrono lavoro a 4 mila occupati e producono 200 milioni di euro di fatturato. Proprio in virtù di questo, tale protocollo nasce con l’obiettivo di incrementare maggiormente il settore dell’agricoltura sociale e di avvicinare i ragazzi a questa realtà così produttiva.
Come ha dichiarato il ministro Martina: «L’Italia è ancora una volta all’avanguardia sul fronte dell’inclusione sociale e della formazione sul lavoro. Avremo mille giovani del servizio civile nazionale che potranno dare il loro contributo nei progetti di agricoltura sociale. Significa contare su volontà e passione dei ragazzi che potranno entrare in contatto con esperienze del Terzo settore. Diamo così un’attuazione immediata all’importante legge sull’agricoltura sociale approvata in Parlamento, sostenendo concretamente anche percorsi di formazione in questo mondo. Guardare alla terra significa guardare al futuro, compreso quello professionale».
Nello specifico, l’intesa quadro tra Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali, prevede che i volontari del Servizio Civile Nazionale selezionati per partecipare a progetti di agricoltura sociale, siano impiegati nelle seguenti attività: inserimento lavorativo di persone con difficoltà temporanee o permanenti (handicap psico‐fisico, problemi psichiatrici, dipendenze da alcool o droghe, detenzione, ecc.) in aziende agricole o cooperative sociali agricole; formazione, soprattutto con forme come la borsa lavoro e il tirocinio, per soggetti a bassa contrattualità, finalizzate anche all’inserimento lavorativo; offerta di attività di co‐terapia, in collaborazione con i servizi socio‐sanitari, per persone con difficoltà temporanee o permanenti (handicap psico‐fisico, problemi psichiatrici, anziani); offerta di servizi alla popolazione, ossia a bambini (agri‐nidi, attività ricreative, campi scuola, centri estivi), e anziani (attività per i tempo libero, orto sociale, fornitura di pasti, assistenza).