Arriva un nuovo Report rivolto a istituzioni, operatori e stakeholders della ricerca per sviluppare in Italia un modello condiviso e sostenibile di innovazione coniugata alla responsabilità sociale, realizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (AIRI), con la collaborazione e il contributo di esperti, di associazioni ed enti. Tale Report sarà presentato oggi, 14 dicembre, a Roma.
La comunità scientifica e le istituzioni già da tempo hanno messo al centro delle riflessioni il tema della “responsabilità” nei processi di produzione e utilizzo della ricerca e dell’innovazione. Ricordiamo, infatti, nel semestre di presidenza italiana nel 2014, la “Rome Declaration on Responsible Research Innovation”, patrocinata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, che riafferma l’interesse di allineare ricerca e innovazione ai valori, ai bisogni e alle aspettative della società, affinché le relative decisioni siano frutto di un confronto in cui tutti gli stakeholders si prendano le loro reciproche responsabilità.
Per raggiungere anche tali importanti obiettivi, l’Associazione Italiana per la Ricerca Industriale e il Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno intrapreso un’azione comune sul tema della Ricerca e Innovazione Responsabile (RRI) sottoscrivendo una specifica convenzione, e con la volontà di spostare il campo d’azione della RRI dai convegni alle concrete iniziative, in particolare nel mondo della ricerca e delle imprese.
Nello specifico, «un tavolo tecnico composto da esponenti del sistema pubblico e privato della ricerca, appartenenti a strutture già impegnate sulla RRI», dichiara il presidente del CNR, Luigi Nicolais, «ha elaborato un Report contenente una visione condivisa, e fornendo alle istituzioni, quali Ministeri, enti regolatori e di normazione tecnica, lo stato attuale della ricerca in Italia, le principali problematiche e difficoltà che espongono il tema a rischi di incomprensioni, scarsa concretezza o di essere confinato nel limbo degli addetti ai lavori, nonché le indicazioni sulle azioni necessarie per sviluppare una Ricerca e un’Innovazione sostenibili sul piano ambientale, sociale ed economico».
«Nel Report vengono individuate come prioritarie e analizzate quattro grandi aree», spiega Renato Ugo, presidente dell’AIRI, «gli aspetti normativi volontari e obbligatori; la responsabilità sociale delle imprese in relazione a questioni quali individuazione delle priorità, coinvolgimento degli stakeholder e responsabilità di pianificazione e comunicazione; la valutazione della ricerca ex-ante ed ex post basata su indicatori che valutino l’evoluzione delle prestazioni; il coinvolgimento del pubblico per avviare processi di interazione con i soggetti beneficiari di Ricerca e Innovazione».
Infine, il Rapporto propone una serie di azioni specifiche quali: aumentare il livello di consapevolezza della RRI, includendo nella formazione dei futuri ricercatori gli aspetti etici e i bisogni della società civile; sviluppare incentivi per la RRI all’interno dei meccanismi di finanziamento della Ricerca e dell’Innovazione, attraverso finanziamenti specifici con un aumento della quota di sostegno alla ricerca inter e multidisciplinare e con l’utilizzo del Public Procurement; sviluppare modelli flessibili di standardizzazione e regolamentazione del sistema. Si tratta di ambiziosi e lodevoli obiettivi che si spera possano essere condivisi da tutta Europa.