Sono stati proclamati i tre vincitori della terza edizione di CheFare, il bando nazionale votato a promuovere nuove pratiche di produzione culturale e di innovazione sociale. Partiti in oltre 700 da tutta Italia e arrivati soltanto in 10 a un passo dalla vittoria, alla fine ce l’hanno fatta Scuola Open Source, Baumhaus e Tournée da bar.
I tre progetti sono stati scelti e premiati con 50mila euro a testa da una giuria composta dal curatore Andrea Lissoni, da Alessia Maccaferri, giornalista, Marco Rossi Doria, maestro di strada e scrittore, e Annamaria Testa, pubblicitaria e docente di marketing all’Università Bocconi di Milano.
La “Scuola Open Source”, unico progetto del Sud Italia ad essersi conquistato il premio, è stato redatto da un collettivo barese di tecnici, appassionati di tecnologia, formatori, hacker e maker con una media di età inferiore a 30 anni, che hanno voluto rispondere alla sempre più urgente domanda d’innovazione tecnologica attraverso la creazione di un’area digitale di insegnamento e ricerca. La Scuola Open Source, infatti, è stata pensata come una sorta di hackerspace collettivo che riunisce individui con interessi comuni che spaziano dall’artigianato alla tecnologia, dalla scienza alle arti visive e poetiche, dall’editoria alla robotica, dando loro uno spazio di collaborazione e di scambio di sapere.
Come spiega lo stesso sito CheFare: «si tratta di una proposta solida, coraggiosa, visionaria, ed è espressione di molte anime e competenze che possono dare una spinta importante all’evoluzione di un territorio difficile. Attiva e integra reti locali e reti internazionali, la componente di ricerca e quella di impresa, di educazione e formazione, e di coesione sociale, mantenendo un focus forte sull’apprendimento. È proiettata nel futuro, con solide radici nel territorio e nel saper fare. Vivi complimenti da tutta la giuria».
Per quanto concerne, invece, il secondo progetto vincitore “Baumhaus”, è stato realizzato dall’associazione bolognese MAP per l’area della Bolognina e dell’intera città con l’obiettivo di ampliare le modalità di accesso alla cultura e alla formazione. Si tratta di una vera e propria casa, che potrebbe ospitare corsi co-progettati insieme ai partecipanti e tenuti dalle maestranze locali nell’ambito della produzione culturale. Baumhaus, pertanto, vuole fornire ai ragazzi tra i 10 e i 20 anni un utile strumento per orientarsi nel mondo della didattica e del lavoro.
Come scrive il sito CheFare: «il progetto nasce da una realtà consolidata che negli anni ha saputo generare soluzioni e prodotti innovativi e di riconosciuta qualità. La proposta sviluppa l’intenso rapporto già intrapreso con il territorio e sa dialogare con gli immaginari culturali dei ragazzi intercettandone le difficoltà e le risorse. Si caratterizza per un’idea concreta ed energica della produzione e della distribuzione culturale, con un approccio fortemente partecipativo e la capacità di usare pienamente gli strumenti open source».
Infine, il terzo progetto premiato “Tournée da bar” è stato ideato dall’Associazione Ecate, che dal 2009 sostiene la creatività giovanile, con lo scopo principale di portare il teatro in luoghi non convenzionali come i bar. Si tratta di una vera e propria tournée che si sposta, attraverso bar e locali cittadini, che fanno da cornice ai grandi classici della letteratura.
«Nell’assegnare questo terzo premio la giuria esprime un atto di fiducia in un progetto audace, con grande potenzialità in termini di innovazione e diffusione dell’offerta culturale nei luoghi della quotidianità. La visione del progetto fa immaginare una grande rete italiana di offerta culturale informale di qualità, con importanti ricadute occupazionali sulle professioni del teatro e della parola. L’assegnazione del premio prevede però la presentazione di un piano dettagliato di sviluppo del concept su scala almeno nazionale, con un adeguato sistema di gestione, nell’ottica di una moderna impresa sociale», conclude il sito CheFare.