Gioco d’azzardo patologico

Si apre una nuova stagione per il contrasto al gioco d’azzardo patologico.
In attuazione di quanto previsto nella legge di stabilità 2015 a maggio scorso il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha firmato il decreto istitutivo del nuovo Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, che opererà presso il Ministero della Salute e non più presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Al nuovo Osservatorio sono affidati il compito di monitorare la dipendenza dal gioco d’azzardo e di valutare le misure più efficaci per contrastarne la diffusione. Inoltre l’Osservatorio dovrà definire le linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione.
Successivamente, nel mese di luglio, è stato firmato dal Ministro Lorenzin e dal Ministro Pier Carlo Padoan il decreto sulla composizione dell’Osservatorio: tre rappresentanti del Ministero della Salute (il dg della prevenzione sanitaria avrà le funzioni di presidente), tre del Mef, uno del Ministero dell’Istruzione, due rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri – uno del Dipartimento per le politiche antidroga e uno del Dipartimento della Gioventù. Questi saranno affiancati da un rappresentante dell’Istituto superiore di sanità, uno dell’Anci , tre della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Ne faranno parte, inoltre, due esperti sulle questioni della dipendenza nominati dal Ministro della Salute e un rappresentante designato dalle associazioni che si occupano di gioco patologico (Age – Associazione italiana genitori, Moige – Movimento italiano genitori, Unc – Unione nazionale consumatori, Codacons, Federserd, SiTD – Società italiana tossico dipendenza, Alea – Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio, Cnca – Coordinamento nazionale comunità terapeutiche e Fict – Federazione italiana comunità terapeutiche). L’Osservatorio durerà in carica tre anni e presenterà con cadenza annuale una relazione sull’attività svolta ai due ministeri.
Ulteriori novità saranno contenute nella nuova legge di stabilità, come annunciato da Felicità Pubblica il 15 dicembre (leggi articolo). In particolare si tratta del divieto di pubblicità nella televisione generalista e della disponibilità di 50 milioni di euro l’anno per la cura delle ludopatie. Un percorso di contrasto che si rafforza anche con la recente introduzione nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) delle cure per le vittime del gioco; inoltre con l’arrivo del nuovo anno ci sarà anche la riduzione delle slot machines e si fisseranno limiti e distanze su tutto il territorio nazionale, decise da Regioni e Comuni.
In attesa dell’approvazione delle misure previste in legge di stabilità e della piena operatività del nuovo Osservatorio proponiamo uno stralcio del vigente Piano d’Azione Nazionale Gioco d’Azzardo Patologico 2013-2015 Area Prevenzione licenziato nel dicembre 2013. Il testo è stato elaborato dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sottoposto all’Osservatorio sul Gioco d’Azzardo Patologico e acquisito da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Il documento si apre con un framework generale per la definizione delle azioni preventive nazionali, finalizzato a offrire alle Regioni e Province autonome un adeguato contesto nazionale in cui inserire piani e progetti regionali. Il framework logico parte “da alcune considerazioni/principi strategici per poi concretizzarsi in un piano di azione nazionale GAP che sarà sostenuto da linee di indirizzo derivanti dalla ricerca (al fine di garantire un approccio basato sulle evidenze scientifiche e riscontro epidemiologici affidabili) e da progetti concreti che si andranno a sviluppare, in relazione alle risorse esistenti e movimentabili, ed in base alla sostenibilità organizzativa e finanziaria”.

Di seguito ci limitiamo a riportare i termini della “strategia generale” rinviando al link la consultazione del testo integrale.

STRATEGIA GENERALE
La strategia generale su cui articolare le azioni e gli interventi preventivi per il gioco d’azzardo patologico si basa su alcuni principi generali che possono essere così riassunti:

1. GAP: malattia sociale (OMS)
Il gioco d’azzardo patologico, che in alcune persone può instaurarsi come conseguenza estrema di un gioco prolungato, è una “dipendenza comportamentale patologica”, e come tale è una malattia prevenibile, curabile e guaribile in grado di compromettere la salute e la condizione
sociale del singolo individuo e della sua famiglia. Il gioco d’azzardo problematico è invece un “comportamento a rischio per la salute” prevenibile ed estinguibile, prodromico allo sviluppo di dipendenza patologica.

2. Vulnerabilità
Esistono persone particolarmente vulnerabili a sviluppare tale condizione patologica in seguito alla presenza di fattori individuali e socio-ambientali. Tali persone, se esposte alle varie forme di gioco d’azzardo, proprio per la loro condizione di particolare suscettibilità, possono sviluppare un comportamento a rischio per la salute (gioco d’azzardo problematico) in grado, se persistente, di evolvere verso uno stato di dipendenza patologica.

3. Gioco e intrattenimento
Il gioco d’azzardo non in tutte le persone, ma solo in una minoranza, può creare problemi di salute di vario tipo; in altre, può essere fonte di intrattenimento che, se esercitato legalmente e moderatamente, non crea particolari problemi.

4. Sviluppo di consapevolezza e diagnosi precoce
Gli interventi preventivi dovrebbero mirare a creare precocemente consapevolezza dell’esistenza di un eventuale problema nelle persone a rischio in modo da indurre comportamenti di autoregolazione e autodeterminazione. Tali comportamenti possono ridurre il rischio evolutivo e, nel caso di presenza di patologia già sviluppata, indurre un accesso precoce ai servizi sanitari pubblici di diagnosi e cura.

5. Offerta e incentivo al gioco
E’ dimostrato che le persone vulnerabili risentono dell’alto grado di disponibilità e accessibilità agli stimoli di gioco e pertanto la presenza di un’alta intensità di punti di gioco sul territorio, specialmente se non ben regolamentata, potrebbe creare un aumento delle persone con problemi GAP correlati.

6. Prevenzione dell’usura
Le persone con GAP sono facilmente preda di usura e sfruttamento da parte di organizzazioni criminali. E’ quindi necessario prevedere piani e programmi che tengano conto di questo aspetto che può creare gravi problemi sia per l’individuo sia per la sua famiglia.

7. Legalità del gioco
Il gioco legale e l’organizzazione che lo sostiene e lo offre sono un mezzo in grado di ridurre l’offerta di gioco illegale, se ben gestito e controllato. Pertanto, è necessario mettere in atto misure preventive che sostengano il gioco legale e contrastino quello illegale anche al fine di prevenire l’accesso di persone particolarmente vulnerabili e quindi attratte da percorsi più ad alto rischio, che apparentemente offrono maggiori vincite e agevolazioni di credito.

8. Informazione e avvertenze
La comunicazione preventiva e le informazioni di warning si sono dimostrate efficaci nel rendere consapevoli le persone che il gioco d’azzardo può produrre dipendenza, ma è necessario tenere conto che le azioni preventive devono trovare una giusta differenziazione nei messaggi di comunicazione in base ai differenti target, ai loro modelli comportamentali e alle problematiche correlate specifiche (giovani, adulti, anziani, persone più vulnerabili per proprie caratteristiche individuali, persone che contemporaneamente al gioco d’azzardo usano sostanze stupefacenti e/o alcol, persone con patologie psichiatriche correlate).

9. Approccio bilanciato
Le organizzazione produttive dell’industria dell’intrattenimento rappresentano un settore importante dell’economia che, se ben gestito, è in grado di generare occupazione e redditi sociali. Tuttavia, la priorità per lo Stato è anche quella di assicurare che questo importante settore industriale non crei danni di salute ai cittadini vulnerabili. L’approccio generale, quindi, per una corretta regolamentazione del settore, dovrà essere bilanciato e ben strutturato in modo da trovare il giusto equilibrio tra la produttività e la tutela della salute.

10.Valutazione dell’efficacia della prevenzione                                                                                                         La valutazione dell’efficacia e della sostenibilità dei piani e dei progetti preventivi costituiscono un principio irrinunciabile per poter determinare la finanziabilità e la correttezza degli investimenti al fine di raggiungere efficientemente i risultati attesi in termini preventivi.

11. Coordinamento nazionale delle azioni di prevenzione
Il coordinamento nazionale e interregionale delle politiche di prevenzione sono un fattore decisivo e fondamentale per poter assicurare interventi equanimi, efficaci e omogenei su tutto il territorio nazionale.

Published by
Valerio Roberto Cavallucci