In Italia nascono sempre meno bambini. L’allarme arriva dai dati dell’Istat e da quelli di una ricerca demografica realizzata per AdnKronos Salute dal pediatra Italo Farnetani, autore del libro ‘Da zero a tre anni’ (Mondadori), che confermano una contrazione delle nascite nel Belpaese. Stando ai numeri, ancora provvisori, nel 2015 in Italia saranno nati meno di 500 mila bambini, per la precisione circa 490 mila, rispetto ai 509 mila dell’anno precedente.
Ad aiutare la crescita demografica della penisola, infatti, quest’anno hanno contribuito in maniera decisamente inferiore, rispetto ai trend degli anni passati, gli immigrati.
Il mese nel quale è stato registrato il maggiore calo tra il 2015 e il 2014 è stato gennaio, quando i nati sono passati da 44.969 a 41.862. Ad allarmare gli esperti è anche la concomitanza dell’aumento dei decessi, passati dai 59.171 del 2014 ai 65.301, portando il cosiddetto “saldo naturale” a meno 23.439, superiore di circa 10mila unità rispetto al già negativo anno precedente.
Ad aggravare la situazione è poi l’invecchiamento della popolazione che ha conseguentemente ridotto il numero di donne in età fertile, così come il fatto ormai evidente che le coppie siano sempre più portate a non mettere al mondo figli per problemi di varia natura, tra cui l’assenza di lavoro o la crisi economica.
Una situazione, dunque, che se non drammatica, rischia però con il passare degli anni di trasformare l’Italia in un paese di anziani. E’ necessario perciò un cambio di tendenza, ma anche e soprattutto di mentalità, da parte delle nuove generazioni.