La giunta regionale della Puglia ha approvato il disegno di legge sul Reddito di Dignità “ReD”: fino a 600 euro al mese, per la durata massima di un anno, a disposizione di 60 mila pugliesi finiti sotto la soglia di povertà, in cambio di percorsi di formazione e lavori socialmente utili. Il Reddito di Dignità prevede, infatti, 600 euro al mese destinate a circa 22 mila famiglie pugliesi povere che, per dodici mesi, potranno usufruire di questo aiuto economico. A poter accedere al Reddito di Dignità saranno tutte le persone e le famiglie residenti in Puglia da almeno dodici mesi alla data di presentazione dell’istanza, che si trovino in una condizione di fragilità socioeconomica, così come i cittadini comunitari o stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. I requisiti per poter richiedere tale beneficio sono poi principalmente due: un reddito Isee inferiore a 3000 euro annui e la volontà di siglare un patto con i servizi sociali locali, svolgendo lavori utili alla società e frequentando corsi di formazione professionale, il cui rispetto è condizione necessaria per usufruire del beneficio. Tale patto è differenziato a seconda delle caratteristiche individuali e finalizzato alla presa in carico complessiva del nucleo familiare. L’intervento sarà attuato tramite una procedura aperta oppure a sportello.
Nello specifico, gli aiuti interesseranno circa 20 mila famiglie: un nucleo familiare di cinque persone, potrà incassare 600 euro al mese (7mila 200 ogni anno); quattro persone, 520 euro (6mila 240); tre, 430 euro (5mila 160); una coppia, 330 euro (3mila 960); chi è solo, 210 euro (2mila 520 all’anno). Le famiglie che potranno beneficiare di tale sussidio verranno selezionate grazie al lavoro dei centri per l’impiego e delle amministrazioni comunali.
«Il Reddito di Dignità non è una misura assistenziale o una forma di beneficenza», spiega il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, «è un patto che coinvolge tutto il nucleo familiare, in cui si mette a disposizione il proprio tempo per svolgere un’attività concreta, che sia di formazione, di riqualificazione professionale o la disponibilità a svolgere mansioni di utilità sociale. In questo momento destinare 70 milioni di euro circa l’anno è un grandissimo sforzo che però consente di ristrutturare tutte le misure che già la Regione Puglia e tutti i Comuni avevano messo in campo in questi anni per superare le situazioni di disagio economico. Questa misura», conclude Emiliano, «si realizza senza il bisogno di alzare le tasse, in gran parte attingendo dal fondo sociale europeo, dai fondi nazionali e dal bilancio regionale ordinario».
Il progetto di legge sul Reddito di Dignità, al massimo entro quindici giorni, passerà in Commissione per poi passare al vaglio del Consiglio regionale.