Una maestra romana, Barbara Riccardi, è tra i cinquanta finalisti del “Global Teacher Prize”, quello che viene chiamato il “premio Nobel per gli insegnanti”, con in palio un milione di dollari.
Tale premio, creato dalla Varkey Foundation e sostenuto dall’Unesco, nasce con lo scopo di premiare un docente eccezionale, che abbia portato un contributo singolare alla professione, e di celebrare un mestiere spesso dimenticato eppure così importante: il mestiere di insegnante.
L’unica italiana classificatasi è stata scelta tra circa ottomila colleghi «per la sua capacità nel creare legami tra studenti di diverse culture e Paesi, attraverso programmi di scambio e progetti di inclusione», spiega Vikas Pota, direttore della Varkey Foundation.
La Riccardi insegna in una terza elementare della periferia romana e ha accolto la notizia della candidatura con gran stupore, ignara di chi possa aver fatto il suo nome, in quanto possono farlo autonomamente i colleghi, gli alunni di qualsiasi scuola e in qualunque parte del mondo. Per questo non vi è alcun dubbio che a segnalare l’insegnante siano stati proprio i suoi affezionati alunni e i colleghi, che hanno da sempre apprezzato i suoi originali e unici metodi di insegnamento. La maestra romana, infatti, ha dato vita a gemellaggi e scambi culturali con scuole francesi e ha ideato addirittura una rivista online, un tg della scuola e un orto scolastico, sempre coinvolgendo i bambini.
Proprio in virtù di questo, la straordinaria maestra di Spinaceto in passato ha già ottenuto il suo primo e grande riconoscimento: nel 2010, infatti, ha ricevuto una medaglia al merito dal presidente della Repubblica per aver organizzato campi estivi per bambini di famiglie senza risorse economiche.