Aiutare dal punto di vista legale, sociale e psicologico, le vittime di reato, di ogni età, nazionalità, etnia, religione, condizione sociale ed economica, che molto spesso non si rivolgono alla giustizia. È con questo scopo che nasce a Firenze “Rete Dafne” che sarà operativa da ottobre 2016.
La Rete è frutto di un protocollo d’intesa che è stato firmato qualche giorno fa dal sindaco Dario Nardella, da Marilena Rizzo e Giuseppe Creazzo, presidente del Tribunale e procuratore di Firenze, Emanuele Gori, direttore sanitario della Usl Toscana centro, e da Simone Stefani, presidente dell’Associazione Aleteia.
Il progetto, finanziato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e realizzato dal Comune, prevede la costruzione di una vera e propria rete in cui tutti i firmatari del protocollo apporteranno il loro contributo attraverso attività che rispondano ai bisogni delle persone che si trovano a dover affrontare le conseguenze di un reato o di una violenza, ma anche attraverso interventi specialistici di informazione sui diritti, di sostegno psicologico, di trattamento integrato psicologico e psichiatrico e di mediazione.
La Rete Dafne, dunque, offrirà servizi gratuiti ai cittadini vittime di violenza o reato e il centro avrà sede in un luogo di proprietà del Comune che resterà anonimo per tutelare le persone che chiedono sostegno.
Attualmente l’ambito territoriale è quello toscano, ma l’obiettivo futuro è quello di espandersi anche nel resto della Toscana e a livello nazionale. Come ha dichiarato Simone Stefani, presidente dell’Associazione Aleteia: «L’ambizione è che questa iniziativa si diffonda a livello nazionale per contribuire al miglioramento della vivibilità sociale, verso una società sempre più civile, decente e attenta alla persona umana».