L’acqua è il bene più prezioso e vitale che abbiamo a nostra disposizione, ma può trasformarsi nel peggiore dei nemici quando è abitata da batteri nocivi. E questo accade soprattutto nelle aree rurali e nei Paesi in via di sviluppo dove purtroppo ancora oggi, nel 2017, si muore a causa dell’acqua inquinata e della mancanza di accesso a semplici farmaci che possono salvare la vita.
Appare evidente, dunque, che individuare il prima possibile e a costi accessibili la salubrità dell’acqua può davvero contribuire a salvare milioni di persone. Una soluzione a questo problema potrebbe arrivare grazie allo studio di alcuni ricercatori canadesi che hanno sviluppato un nuovo sistema per l’individuazione di eventuali batteri di Escherichia Coli nell’acqua.
Lo studio, pubblicato su Plus One, è stato condotto dall’Università canadese di Waterloo e consentirebbe di produrre risultanti in appena tre ore, al costo di appena 50 centesimi. Una notizia straordinaria se si pensa che attualmente i testi utilizzati costano circa 70 dollari e impiegano fino a tre giorni per dare risposte di laboratorio. Lo studio prevede l’utilizzo di strisce di carta che, come spiega Sushanta Mitra, direttore del Waterloo Institute for Nanotechnology, potrebbero «offrire test dell’acqua accessibili e di routine per aiutare miliardi di persone in aree in via di sviluppo a non ammalarsi». Il fondo della striscia di carta, spiega il team, è ricoperto di zucchero, che in acqua inizia a dissolversi.
I batteri di Escherichia coli sono attratti da questa reazione chimica e rimangono intrappolati nella cartina porosa. Questa contiene una particolare miscela chimica che a contatto con i batteri comincia a colorarsi di rosso. Con elevati livelli di contaminazione i ricercatori hanno ottenuto risultati in appena mezz’ora.