Terzo settore

ACRI 2016: le erogazioni superano un miliardo di euro

L’ACRI, Associazione delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di Risparmio, la settimana scorsa ha pubblicato il XXII Rapporto annuale.

Come ben sanno gli operatori del Terzo settore, le Fondazioni di origine bancaria sono soggetti non profit che perseguono esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico. In particolare le 88 Fondazioni operanti in Italia investono gli utili derivanti dalla gestione dei propri investimenti nei settori della ricerca scientifica, dell’istruzione, dell’arte, della sanità, della cultura, della conservazione e valorizzazione dei beni ambientali e paesaggistici, dell’assistenza alle categorie sociali deboli.

I dati 2016 sono particolarmente lusinghieri perché, come si legge nel comunicato diffuso da ACRI, “per il terzo anno consecutivo le erogazioni (…) sono in crescita e superano il miliardo di euro. (…) Nel 2016 si attestano a 1.030,7 milioni di euro con un incremento del 10% rispetto all’esercizio precedente (936,7 milioni), a conferma del costante impegno per lo sviluppo sociale ed economico delle comunità e del Paese, con oltre 20mila interventi in vari settori di interesse collettivo”.

Il Welfare (Assistenza sociale, Salute pubblica e Volontariato) fa la parte del leone con 293 milioni di euro a cui vanno aggiunti i 120 milioni di euro del Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile per un totale di 413 milioni, oltre il 40% dell’insieme delle erogazioni.

All’Arte e alle Attività e beni culturali sono stati destinati 260,9 milioni di euro, oltre il 25 % del totale erogato. Alla Ricerca e Sviluppo vanno 124,2 milioni, allo Sviluppo locale 101,4 milioni, all’Educazione, istruzione e formazione 97,2 milioni. Importi minori a Protezione e qualità ambientale (14,3 milioni), Sport e ricreazione (10,8 milioni), Famiglia e valori connessi (6,5 milioni), Diritti civili, Religione e sviluppo spirituale, Prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica, per un totale di 2 milioni di euro.

Sul fronte dei proventi si registra una lieve flessione rispetto all’anno precedente con un ammontare complessivo di 1.357,2 milioni di euro.  “Le gestioni patrimoniali segnano un miglioramento (+ 9 milioni) e anche i dividendi crescono, di 168 milioni in totale, dove gli utili distribuiti dalle società conferitarie passano dai 395 milioni del 2015 a 630 milioni di euro (+235 milioni), mentre quelli derivanti da altre partecipazioni diminuiscono di 67 milioni. Gli altri investimenti registrano infine una flessione di 230 milioni di euro rispetto all’anno precedente”.

Nel 2016 aumenta in modo significativo il carico fiscale (+16%, 305,8 milioni nel 2015 contro 354,6 milioni nel 2016), mentre i costi di gestione sono passati da 253,7 a 239,2 milioni di euro (-5,7%). L’avanzo di gestione è stato di 838,3 milioni di euro.

Infine, “al 31 dicembre 2016 i patrimoni delle Fondazioni ammontano complessivamente a 39,7 miliardi di euro: –2,7% rispetto al 2015, a seguito di svalutazioni di asset che hanno interessato alcune Fondazioni.(…) Gli investimenti complessivi nelle conferitarie ammontano a 13,5 miliardi di euro, con una riduzione di 2,3 miliardi rispetto al 2015, dovuta alle scelte operate da 24 Fondazioni che hanno ridotto il valore delle partecipazioni per circa 1,9 miliardi complessivi e alla cessione di azioni per 443 milioni totali da parte di 9 Fondazioni. Su 88 Fondazioni, al 31 dicembre 2016, 34 non hanno più alcuna partecipazione nella banca originaria, 46 hanno partecipazioni minoritarie in società bancarie conferitarie che fanno parte di gruppi bancari, mentre le altre 8, di minori dimensioni, mantengono una quota di maggioranza, come tuttora consentito dalla legge”.

Di seguito un estratto del documento che fornisce maggiori dettagli su settori di intervento, beneficiari e distribuzione territoriale.

 

L’Attività Istituzionale

L’attività erogativa delle Fondazioni di origine bancaria nel 2016 registra una crescita dei volumi del 10% rispetto al 2015, anno in cui si era registrata un’inversione di tendenza dopo sei esercizi, dal 2008 al 2013, di ininterrotta contrazione. In valori assoluti, le erogazioni del 2016, ivi inclusi gli accantonamenti ai fondi speciali per il volontariato ex art. 15 L. 266/91, si sono attestate a 1.030,7 milioni di euro contro i 936,7 milioni del 2015. Le erogazioni hanno sostenuto 20.286 interventi contro i 21.564 interventi dello scorso esercizio (-5,9%). La media di importo erogato per singolo progetto sale, dunque, a 50.806 euro (dai 43.437 euro del 2015), mentre diminuisce leggermente il numero medio di interventi per singola Fondazione: se ne contano 231 contro i 251 nel 2015.

I settori di intervento

Tra i 21 “settori ammessi” dalla legge4, 7 sono quelli su cui si concentra la maggior parte delle erogazioni delle Fondazioni. In base alla quantità di risorse ricevute, al primo posto si conferma il settore Arte, attività e beni culturali, con260,9 milioni di euro erogati, pari al 25,3% del totale (29,9% nel 2015). In questo settore l’ambito principale di intervento è quello della Conservazione e valorizzazione dei beni architettonici e archeologici (incide per il 35,8% sulle erogazioni al settore). Al secondo posto si collocano le Iniziative a sostegno di creazioni e interpretazioni artistiche e letterarie (29,3%). Seguono le Attività dei musei (12,9%), il comparto Promozione e valorizzazione delle arti visive (7,9%), Editoria e altri mezzi di comunicazione di massa (6,5%) e le Attività di biblioteche e archivi (2,8%).

Il secondo settore d’intervento è quello dell’Assistenza sociale con 127,4 milioni di euro, il 12,4% delle erogazioni (14,8% nel 2015). La parte prevalente (93,5%) va al comparto Servizi sociali, seguito da Servizi di assistenza in caso di calamità naturale, di protezione civile e di assistenza ai profughi e ai rifugiati ai quali va complessivamente il 5% degli importi indirizzati al settore. I destinatari sono in primo luogo i disabili (70,3%), gli anziani (14,7%), quindi i minori (12,9%), i tossicodipendenti (1,9%); ad altri soggetti (famiglie a rischio di povertà, persone senza fissa dimora, detenuti, ecc.) va meno dell’1%.

Il terzo settore d’intervento è Volontariato, filantropia e beneficenza, che ha ricevuto un importo complessivo di erogazioni pari a 124,9 milioni di euro, il 12,1%del totale delle risorse erogate (13,6% nel 2015). La quota maggiore è impiegata per i Contributi a fondazioni grant-making ed altri intermediari filantropici (47,1%), cioè quei contributi che vanno a fondazioni come quelle di comunità o ad altri soggetti non profit del territorio che intermediano le risorse verso le organizzazioni del terzo settore; seguono gli Interventi diretti di promozione e sostegno del volontariato (20,9%); gli Accantonamenti ai fondi speciali per il volontariato (19%, per 23,7 milioni di euro); le Iniziative umanitarie e filantropiche (7%); infine il Sostegno allo sviluppo e alle condizioni di vita dei paesi poveri (4%).

Al quarto posto c’è il settore Ricerca e Sviluppo, a cui vanno 124,2 milioni di euro, pari al 12,1% degli importi erogati (12,6% nel 2015). Al comparto Ricerca e sviluppo sperimentale in campo medico va il 27,8%, al Trasferimento tecnologico e valorizzazione della conoscenza il 21,3%, a Ricerca e sviluppo nel campo delle scienze umane e sociali il 18,4%, a Ricerca e sviluppo nel campo delle scienze matematiche, fisiche e naturali il 12,3%, a Ricerca e sviluppo nel campo dell’ingegneria il 10,5%.

Al quinto posto c’è il settore Sviluppo locale, che ha ricevuto 101,4 milioni di euro, ovvero il 9,8% del totale erogazioni (6,1% nel 2015). Qui troviamo iniziative per la Promozione dello sviluppo economico della comunità locale (80,5% delle risorse andate al settore), i Progetti di housing sociale (9,5%), la Realizzazione di lavori pubblici o di pubblica utilità (8,7%), l’Edilizia popolare locale (1,3%), gli Interventi di microcredito.

Al sesto posto ci sono le erogazioni al settore Educazione, istruzione e formazione con 97,2 milioni di euro, il 9,4% degli importi totali erogati (12,1 nel 2015). I comparti principali sono: Istruzione primaria e secondaria (31,1%); Istruzione superiore, ovvero universitaria e parauniversitaria (29,6%); Istruzione professionale e istruzione degli adulti (19,2%); Crescita e formazione giovanile (17,7%).

ùAl settimo posto c’è il settore Salute pubblica, con 40,7 milioni di euro, pari al 4% delle risorse erogate (6,7% nel 2015). In quest’ambito troviamo i comparti: Servizi ospedalieri (53,6%), che va dalla fornitura di apparecchiature mediche alla realizzazione di progetti specifici, alla costruzione e ristrutturazione di immobili; Altri servizi sanitari(29,1%), che va dall’assistenza domiciliare dei malati al sostegno per le cure di malati terminali e di disabili; Patologie e disturbi psichici e mentali (1,9%).  È significativo che il welfare – che raccoglie i settori di Assistenza sociale, Salute pubblica e Volontariato – abbia ricevuto in totale 293 milioni di euro; risorse queste a cui vanno sommati 120 milioni di euro specificatamente indirizzati nel 2016 da 72 Fondazioni associate ad Acri al Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile. La quota complessiva per il welfare tocca così i 413 milioni: oltre il 40% del totale erogazioni.  Ci sono, infine, i settori: Protezione e qualità ambientale, con una quota di risorse pari a 14,3 milioni di euro (1,4% del totale erogazioni; era circa il 2% nel 2015); Sport e ricreazione, con 10,8 milioni di euro (1,1% delle erogazioni; 1,2% nel 2015); Famiglia e valori connessi, con 6,5 milioni di euro (0,6%; 1,1% nel 2015); e poi Diritti civili, Religione e sviluppo spirituale, Prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica, a cui vanno complessivamente 2 milioni di euro con 48 interventi.

Per quanto riguarda la scelta dei settori, più della metà delle Fondazioni opera con un grado di specializzazione settoriale degli interventi medio, mentre la restante parte si attesta su un livello alto, invertendo l’andamento registrato nel 2015. Peraltro questo non modifica la caratterizzazione prevalente delle propensioni su questo punto: i primi due settori di intervento della Fondazione sono mediamente destinatari di quote di erogazioni che oscillano tra il 40% e il 60% del totale, incidenze che documentano il pieno allineamento delle politiche erogative delle Fondazioni alle prescrizioni normative che impongono di destinare almeno il 50% delle risorse disponibili per erogazioni a non più di cinque tra i “settori ammessi”.  Il numero medio di settori di intervento di ciascuna Fondazione è 6,4 (nel 2015 la media era 6,8). Le Fondazioni che operano nel settore Arte, Attività e Beni culturali sono 85 (cioè tutte tranne tre); per quanto riguarda gli altri ambiti settoriali, le presenze più numerose si registrano nel settore Volontariato, Filantropia e Beneficenza (dove operano 84 Fondazioni), Educazione Istruzione e Formazione (79 Fondazioni), Salute pubblica (60 Fondazioni), Ricerca e Sviluppo (58 Fondazioni) e Sviluppo Locale (55 Fondazioni).  Sul totale delle erogazioni quelle superiori a 100.000 euro incidono per il 73,1% degli importi erogati e per il 6,7 % del numero degli interventi (rispetto, relativamente, al 69,5% e al 6,8% del 2015); quelle di importo unitario superiore a 500.000 euro assorbono il 50,4% dell’erogato complessivo. Il peso delle erogazioni non superiori a 5.000 euro diminuisce lievemente rispetto all’anno precedente sia quanto a importi (il 2,2% contro il 2,6% del 2015) sia per il numero di iniziative (il 44,9% contro il 46,9% del 2015). Le erogazioni pluriennali5 diminuiscono negli importi mentre aumentano lievemente nel numero rispetto al 2015 e rappresentano il 7,5% degli importi e il 2,9% del numero di interventi.

I beneficiari

beneficiari delle erogazioni delle Fondazioni sono sempre soggetti che perseguono finalità non lucrative di utilità sociale: dunque sono soggetti privati non profit – ad essi va il 77% degli importi erogati (68,4% nel 2015) e il 72,2% del numero di interventi (70,6% nel 2015) – o istituzioni pubbliche. Fra le categorie di beneficiari privati i più importanti sono le fondazioni (naturalmente non si tratta di Fondazioni di origine bancaria) che, con il 31,8% degli importi, si confermano anche in questa rilevazione al primo posto in assoluto fra tutte le categorie di beneficiari pubblici e privati. Seguono:Altri soggetti privati (22,5%), Associazioni (13,3%, di cui 1,3 punti percentuali destinati ad Associazioni di promozione sociale); comprende Comitati, Ipab private, Ong, scuole e strutture sanitarie private; Organizzazioni di volontariato (3,6%); Enti religiosi o di culto(2,9%) Cooperative sociali (2,6%); Imprese sociali (0,2%). Fra i soggetti pubblici, che ricevono complessivamente il 23% delle erogazioni, i destinatari sono: Enti locali(11,7%); Scuole e Università pubbliche (7,1%); Enti e Aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche (2,2%); Altri Enti pubblici (1,1%) e Amministrazioni centrali (0,8%).

La distribuzione territoriale

La caratterizzazione territoriale dell’attività erogativa delle Fondazioni trova conferma anche nel 2016: le erogazioni destinate alla regione di appartenenza sono infatti in larga maggioranza (l’85,1% degli importi e il 93,3% del numero di iniziative). In merito alla distribuzione geografica delle erogazioni, al Nord va il 71,5% delle risorse, di cui il 47% al Nord Ovest e il 24,5% al Nord Est; al Centro il 22,6%; al Sud e Isole il 5,9%. Nei territori del Sud e Isole, le Fondazioni operano anche attraverso la Fondazione con il Sud, che nel 2016 ha fatto interventi per 23 milioni di euro.

 

Published by
Valerio Roberto Cavallucci