Da domani addio al roaming nell’Unione europea. Certamente avrete ricevuto delle comunicazioni dai vostri gestori telefonici con l’informazione che, dal 15 giugno, gli europei saranno liberi di viaggiare nei Paesi Ue senza dover pagare tariffe maggiorate per chiamate dal cellulare, messaggi e navigazione internet.
Lo slogan lanciato dall’Ue per questo nuovo intervento – le tariffe uguali a quelle di casa – è, non a caso, “Roam like at home” rivolto dunque a circa i due terzi dei 754 milioni di abbonati europei. È bene dunque spiegare che chi ha aderito a una promozione come ormai ne esistono tante (ad esempio tot minuti di conversazione al mese a un prezzo fisso o tot numero di messaggi) all’interno dell’Unione Europea dal proprio contatore verranno scalati quei minuti di conversazione, esattamente come quando ci si trova in Italia. Chi invece non dispone di questo tipo di opzione pagherà la telefonata senza maggiorazioni di prezzo, secondo il piano della propria sim.
La Commissione europea rassicura: al momento solo 36 piccole compagnie di telefonia mobile hanno chiesto una deroga temporanea per avere il tempo di adattarsi alla nuova misura e si tratta principalmente di piccoli operatori del Nord Europa (Danimarca, Lettonia e Norvegia) le cui tariffe erano già molto basse.
L’addio al roaming riguarda tutti i Paesi Ue più i tre dello Spazio economico europeo (Norvegia, Liechtenstein e Islanda) ma, attenzione, non per quelli che non ne fanno parte come la Svizzera, l’Andorra o il principato di Monaco.
Sono molti a temere che questa misura porterà all’aumento delle tariffe per compensare le perdite derivanti dall’addio al roaming. Ma, in una nota, il vicepresidente della Commissione Andrus Ansip, responsabile dell’agenda digitale, rassicura: «C’è qualche caso di operatori che hanno annunciato aumenti tariffari che potrebbero non essere compatibili con le regole, o che usano la fine del roaming per alzare i prezzi. Ma le regole dovranno essere applicate rigidamente, chi non le rispetta sarà penalizzato perché nessuna società in Europa ha motivo di usare la fine del roaming come scusa per aumentare i prezzi».