Adolescenti sempre più digitali, ma dalle competenze superficiali. E’ questa la fotografia dei 15enni italiani che emerge dal Focus di approfondimento del Miur “Studenti, computer e apprendimento: dati e riflessioni“, che analizza gli esiti delle prove di lettura in digitale dell’indagine Ocse Pisa 2012.
Il documento, che riassume in 22 pagine il comportamento dimostrato dai teenager alle prese con la lettura in digitale, mette in mostra infatti che gli studenti del Belpaese hanno buone capacità di navigazione generica sul web, ma dimostrano di incontrare delle difficoltà quando si tratta di fare ricerche più raffinate o approfondite. Gli studenti, che usano molto il computer per studiare a casa ma molto poco a scuola (il 67% usa il pc a scuola contro il 72% della media Ocse, il 99% ha almeno un pc a casa contro il 96% della media Ocse), inoltre, hanno buoni punteggi nelle prove internazionali di lettura in digitale, ma il 15,7% di loro non ha il livello minimo di abilità per navigare in maniera fluida fra i contenuti di ipertesti complessi.
I risultati del Focus sono interessanti anche alla luce del nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale del Miur che ha recentemente selezionato i cosiddetti assistenti digitali, ossia dei docenti che avranno il compito di far diventare la scuola italiana sempre più “smart” (leggi l’articolo).
Passando all’analisi dei dati, dunque, nelle prove di lettura in digitale gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 504, superiore alla media Ocse di 497. Ma pochi sono i ragazzi con le performance più elevate. Il 32% degli studenti risulta avere capacità elevate di navigazione e sa districarsi in rete fra testi di formato diverso cercando le informazioni richieste. Il 23,8% si posiziona al livello 4 (Strong Performers) e l’8,2% al livello 5 (Top Performers). Competenze che risultano in linea con la media Ocse: 8% Top Performers e 22,1% Strong Performers. Il 31,4% degli studenti italiani si attesta sul livello intermedio, il 3 (Moderate Performers), sopra la media Ocse pari al 29,9%. Mentre il restante 36,6% rientra nelle categorie più basse: il 20,9% è al livello 2 (Low Performers) e 15,7% sotto il livello 2. Risultati comunque migliori rispetto alla media Ocse.
I brillanti risultati ottenuti dai ragazzi nella navigazione semplice e molto generica, però, vengono meno quando si tratta di svolgere una ricerca più mirata. In questo caso, infatti, le prestazioni scendono decisamente sotto la media Ocse.
Positivo, infine, è il dato relativo alla dipendenza da Internet (intesa come navigazione per oltre 6 ore al giorno): l’Italia si attesta al 5,7%, contro la media Ocse del 7,2% (che sale al 10% in Paesi come Danimarca, Olanda e Grecia e al 13% in Svezia).