L’ Africa è forse il continente più bello che ci sia. Dalle ricchezze paesaggistiche e naturali all’allegria dei suoi abitanti, passando per l’intensità dei suoi colori. Non è un caso del resto che i viaggiatori, al ritorno da un’esperienza in questo continente, vengano presi dal cosiddetto Mal d’Africa. E a giocare un ruolo chiave in questo senso potrebbe essere la storia di ognuno di noi. Del resto è nel Continente nero che viene fatta risalire la nascita della nostra specie e forse è proprio qui che davvero ci sentiamo a casa.
Ma l’Africa purtroppo non è solo bellezza e pace. Al contrario. Fame, guerre, carestie sono all’ordine del giorno e ogni minuto gli occhi e i sorrisi di tanti bambini si spengono per sempre.
Per cercare di ricordare l’importanza di questo continente e per aiutarlo a superare le difficoltà, ogni anno il 25 maggio, su iniziativa dell’Unione africana, si celebra la Giornata mondiale dell’Africa.
La ricorrenza coincide, infatti, proprio con l’anniversario della costituzione dell’Organizzazione per l’unità africana, in seguito sostituita dall’Unione africana, avvenuta nel 1963 per celebrare l’indipendenza appena conquistata da molti paesi.
La Giornata serve proprio a tenere alta l’attenzione sui tanti problemi che ancora attanagliano l’Africa, ma in maniera costruttiva, affinché si possa stimolare la crescita delle comunità e delle istituzioni locali, invitando inoltre a riflettere sulla necessità di preservare l’eccezionale varietà di ecosistemi africani, fattori necessari non solo allo sviluppo, ma alla sopravvivenza stessa del continente.
Per l’occasione anche l’Ong ambientalista Green Cross ha deciso di fare la propria parte lanciando l’iniziativa Energia per restare. Il progetto, avviato in Senegal, mira a creare opportunità di vita e di lavoro per i giovani e per le donne, contribuendo così a frenare la migrazione irregolare. In cinque villaggi senegalesi Green Cross installerà sistemi di pompaggio dell’acqua alimentati da pannelli fotovoltaici, che consentiranno di risparmiare oltre 2.700 litri di gasolio l’anno. La ong fornirà inoltre agli abitanti di queste aree le sementi per la coltivazione di 37 ettari di terreno, e insegnerà loro nuove tecniche agricole basate sulla rotazione delle colture e strategie di mercato per rafforzare la commercializzazione dei prodotti.