La scrittrice Simonetta Agnello Hornby ha deciso di parlare in modo aperto della malattia di cui il figlio George è affetto ormai da quindici anni. Si tratta della sclerosi multipla e l’autrice del libro “La mennulara” ha pensato di affrontare l’argomento attraverso i macrosistemi dell’arte e della cultura in generale.
La scrittrice è attualmente impegnata in un tour ideato per far conoscere il suo ultimo progetto editoriale che consiste in un libro e in un documento televisivo che raccontano la disabilità del figlio, co-protagonista del film intitolato “Nessuno può volare”. Da Londra alla sua terra d’origine, la Sicilia, la Agnello Hornby ha intrapreso una delle strade più difficili, quella del coraggio. Il suo intento è quello di testimoniare e far conoscere la disabilità in tutte le sue sfaccettature e di dimostrare come un disabile possa viaggiare, girando il mondo, e prendere parte a progetti televisivi e cinematografici.
La scrittrice ha raccontato come sia difficoltoso gestire una simile malattia. George, infatti, prima che venisse colpito dalla sclerosi multipla, era un uomo in carriera, lavorava nella City, ed era anche sposato con una donna che gli ha dato due figli, Elena e Francesco. In seguito al manifestarsi di tale patologia la moglie non è riuscita più a prendersi cura di lui e ha deciso di divorziare da un marito che non era più quello di prima. Ed è qui che è intervenuta la Agnello Hornby, madre premurosa e, come già detto, coraggiosa. Perché è vero che si tratta di una vita difficile, ma non impossibile.
Il rapporto madre-figlio è un rapporto travagliato e, spesso, turbolento. Quando c’è di mezzo una malattia come quella di George, poi, la madre oltre a ricoprire il suo antico ruolo diventa una psicologa, l’unica persona con cui un figlio possa esternare i suoi momenti di sconforto e di tristezza, togliendo tutte le maschere che vengono indossate dinanzi a persone che lo assistono o davanti a dei figli preoccupati e angosciati dalle condizioni in cui versa la salute del padre. George, in particolare, non sopporta le persone che, al posto di rivolgersi direttamente a lui, fanno domande alla madre come se fosse un intermediario.
La sclerosi multipla resta una malattia misteriosa, che peggiora gradualmente. I familiari di George sono stati, a dire della scrittrice, meravigliosi e i due figli, in particolare, hanno messo in atto un percorso di accettazione che è stato doloroso, proprio come quello della donna. La forma di sclerosi multipla che ha colpito George, inoltre, è di natura rara poiché colpisce una persona su seimila e le cure oggi disponibili sono riservate a pochissimi casi, quindi sono a dir poco utopistiche per malati come il figlio della scrittrice.
Nonostante questo, Simonetta Agnello Hornby ha ben chiaro il messaggio che vuole lanciare. I disabili fanno parte a tutti gli effetti della società, non devono essere ghettizzati. Hanno tutte le capacità utili per il mondo del lavoro e possono essere aiutati dalle badanti favorendo il lavoro a domicilio, facendoli sentire parte di un sistema e non un peso dello stesso. E’ molto importante, infine, capire come reagire a questi dolorosi colpi bassi che il destino ci riserva: non bisogna mai arrendersi e questo è possibile partendo dall’accettazione dei disabili da parte della società, che non deve trattarli diversamente, ma capire che possono dare molto più di quello che, purtroppo, si crede.