C’è tempo fino al 2 maggio per aderire alla Campagna europea per la riforma della PAC (Politica Agricola Comune) lanciata nelle scorse settimane anche in Italia da un’ampia coalizione di associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica che insieme chiedono un radicale cambiamento dell’agricoltura europea.
Possono aderire sia singole persone sia altre associazioni o comitati di cittadini, firmando la petizione e invitando amici e parenti a fare altrettanto, divulgando la richiesta di adesione attraverso mailing list e canali social (Facebook e Twitter).
Ad aderire all’iniziativa è anche il WWF Italia che spiega come, per comprendere l’importanza di questa campagna, è utile ricordare che la PAC impegna oggi il 38% del bilancio dell’Unione Europea (per il nostro Paese si tratta complessivamente di un investimento finanziario di 52 miliardi di euro nel periodo 2014 – 2020) e l’agricoltura è per questo il comparto economico e produttivo con il maggior sussidio comunitario.
Il problema, però, è rappresentato dal fatto che l’agricoltura attuale continua ancora oggi a distruggere habitat naturali, eliminare specie selvatiche, contaminare l’aria e le acque e a mettere in pericolo la salute umana (in particolare a causa dell’uso ancora elevato di prodotti chimici di sintesi accusati in molti casi di essere potenzialmente cancerogeni e mutageni).
La petizione, come dicevamo, è sottoscrivibile entro il 2 maggio, data di chiusura della consultazione pubblica ufficiale della Commissione UE sul futuro della PAC, ma la campagna andrà avanti anche dopo tale termine con una serie di eventi ed iniziative di comunicazione e di lobby istituzionale in relazione al percorso che porterà ad inizio 2018 alla revisione di medio termine della PAC 2014 – 2020. Obiettivo della campagna è riuscire ad introdurre fin da ora modifiche sostanziali alla politica europea del settore per rendere l’agricoltura europea più sostenibile, sana, pulita e giusta.
Maggiori informazioni sul #CambiamoAgricoltura sono disponibili sul sito web della campagna.
WWF Italia ricorda, inoltre che sono aperte altre due petizioni collegate al tema dell’agricoltura sostenibile e riconosciute dalla Commissione europea. La prima è Petizione People4Soil con la quale l’associazione chiede all’Unione Europea di adottare una specifica Direttiva per la tutela del suolo, sia per contrastare il consumo di suolo dovuto alla crescita dell’urbanizzazione e delle infrastrutture, sia arrestare il degrado e la perdita di fertilità del suolo causate dalle pratiche agricole intensive e industriali. (clicca qui per firmare la petizione)
Un’altra petizione ancora attiva è quella relativa allo stop al glifosato con la quale si chiede all’Unione Europea di non rinnovare l’autorizzazione all’uso del diserbante più utilizzato in agricoltura e nella gestione del verde urbano, considerato dall’Istituto per la Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità potenzialmente cancerogeno per l’uomo e dichiarato dall’ECHA (l’Agenzia europea sulla valutazione della pericolosità delle sostanze chimiche) altamente tossico e nocivo per tutti gli organismi viventi nelle acque superficiali. (clicca qui per firmare la petizione).
Per le due petizioni ECI è necessario raggiungere entro il prossimo mese di settembre 1 milione di firme in almeno 6 Paesi membri dell’Unione Europea per impegnare la Commissione Europea ad adottare provvedimenti.