Attori, aspiranti attori, creativi, amanti del buon cinema, drizzate le antenne: nella deliziosa cornice di Campli – in provincia di Teramo – il 23 aprile alle ore 16.00, presso la sala del Comune, si terranno dei provini per attori e piccoli ruoli per il cortometraggio “Timballo”. In Abruzzo, e in particolare nel teramano, è con questo nome che viene chiamato un delizioso piatto fatto di crespelle e polpettine di carne.
Serve un casting, dicevamo, per tre ruoli da protagonista con le seguenti caratteristiche, sempre che alla base vi sia una buona conoscenza della lingua italiana naturalmente: un attore africano di 30 anni circa e due provenienti dai Balcani (uno di 20 anni e l’altro di 26).
Spazio anche ai ruoli minori per i quali la produzione è disposta a prendere in considerazione anche gli abitanti di Campli, dei borghi vicini e di tutto l’Abruzzo. Quindi servono alla causa una donna 70enne – anno più, anno meno – un uomo tra i 65 e i 70 anni, e, per finire, una ragazza di 18 anni. Il resto del cast degli attori scelti è prestigioso, a dir poco: vedremo Ivan Franek di recente partecipazione a “La Grande Bellezza”, Nunzia Schiano che abbiamo apprezzato in “Benvenuti al Nord” e “Benvenuti al Sud”, Niko Mucci che ha preso parte a “Il sindaco Pescatore”, e Fabio Balsamo, famoso nel mondo del web per “Gli effetti di Gomorra, la serie”.
Il cortometraggio, scritto da Maurizio Forcella e da Pietro Albino Di Pasquale, vedrà la produzione di Officina Azzurra, Associazione Itaca, la partecipazione di Bro Company e il patrocinio del Comune di Campli.
Quest’ultimo sarà il luogo dove il film verrà ambientato, borgo medievale ricco d’arte e storia, per raccontare le vicende di un gruppo di migranti a cui viene l’idea di salvare un ristorante da un’imminente chiusura improvvisandosi cuochi. Scelgono di puntare proprio sul piatto tipico della cucina teramana: il timballo. Un’impresa, praticamente. Ricetta complicata e tanti auguri. Riusciranno? Falliranno? Lo sapremo quando il cortometraggio verrà proiettato.
Certamente, quello che possiamo intuire è che si tratterà di un lavoro estremamente originale. Scegliere di affrontare il tema dei migranti – di strettissima attualità – collegandolo alla cucina locale di un borgo italiano, suggerisce, forse, una trattazione in grado di liberare la leggerezza, pregio stimabilissimo, con tratti di intensa riflessione. Ricetta – è proprio il caso di dirlo – vincente. Auguriamo agli aspiranti attori di essere quell’ingrediente in più a rendere speciale un piatto, almeno quanto un buon timballo teramano.
Per maggiori informazioni scrivere a timballo.cortometraggio@gmail.com., oppure vi invitiamo a cliccare sull’apposito link di Facebook.