Pochi giorni fa in New Jersey, precisamente al 207 di Monmouth Street, a Red Bank, il celebre cantante Jon Bon Jovi, voce del gruppo rock Bon Jovi, insieme a sua moglie Dorothea, ha aperto un ristorante davvero speciale, il “Soul Kitchen”, dove entri, ordini, consumi e non paghi il conto, ma lavi i piatti.
Il ristorante fa parte del piano umanitario che l’artista sostiene con la sua “Jon Bon Jovi Soul Foundation, che negli anni ha costruito anche 260 case per i residenti in difficoltà. L’obiettivo è quello di poter offrire, ai senza tetto, alle famiglie più povere e a tutte le persone che vivono in condizioni svantaggiate e che non possono concedersela, una cena al ristorante. Come ha spiegato Jon Bon Jovi: «Tutti hanno diritto a una cena al ristorante. Soprattutto in una società in cui una famiglia su cinque vive in povertà e dove un americano su sei non può permettersi il cibo». L’apertura del Soul Kitchen inoltre, rappresenta anche un simbolo di speranza per una delle città più devastate dall’uragano Sandy nel 2012.
Ma vediamo più da vicino come funziona il ristorante. Sul menu non ci sono prezzi: ogni persona può lasciare una piccola donazione in base alle proprie disponibilità economiche. E coloro che non possono permettersi di pagare il conto, possono lavorare a loro volta come volontari per contribuire così all’andamento del locale. In sala e in cucina, infatti, lavorano solo volontari, come volontarie sono le persone che hanno creato il Soul Kitchen. John Bon Jovi ci tiene a sottolineare che si tratta di una vera e propria community.
Non è il primo ristorante di questo genere che il cantante ha aperto, dal momento che il primo ha aperto i battenti nel 2011. Sempre con lo stesso intento, ossia il conto non si paga per chi non può, ma è possibile ripagare il favore lavorando nel locale.