«A partire da mercoledì 14 settembre nelle oltre 3.000 sale che hanno aderito finora all’iniziativa “Cinema2Day” il costo del biglietto sarà pari a 2 euro ogni secondo mercoledì del mese», così ha detto il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, peraltro proprio durante una conferenza stampa appositamente convocata alla Mostra del Cinema di Venezia, insieme ai vertici di Anica, Anec e Anem.
Un’iniziativa che è piaciuta subito a tutti. La settima arte ha una dignità culturale di tutto rispetto, tuttavia spesso ci si scontra con gli elevati costi economici che non si è in grado di sostenere. Invece, in questo modo, come ha fatto notare lo stesso Franceschini, una famiglia media di quattro persone potrà concedersi ogni secondo mercoledì del mese, a soli 8 euro, la visione di un film a propria scelta nei cinema aderenti all’iniziativa. Si potrà usufruire di questo vantaggio per sei mesi e con 2 euro sarà possibile vedere il film scelto in qualsiasi fascia oraria, anche in prima visione, con l’unica eccezione delle proiezioni in 3D che però subiranno comunque un ribasso che va dai 4 ai 5 euro.
Come certamente avrete notato, è già partita la campagna di spot sulle reti Rai, sui social network e sul web in generale. Il ministro Franceschini è sicuro che questa idea avrà un gran successo, come d’altronde già accadde per le domeniche gratis nei musei, in grado d’incrementare gli incassi dell’11%. Per arrivare a questo importante risultato, ha dichiarato il ministro, «è stato fondamentale il lavoro di squadra, in cui si inserisce anche la nuova legge sul cinema che vorremmo che il Parlamento approvasse definitivamente entro l’anno: si tratta di una legge che non prevede solo più risorse ma anche una serie di novità attese da tempo che spero daranno grandi frutti, come i 125 milioni previsti per la ristrutturazione o la riapertura delle sale storiche».
Per cui mentre ci apprestiamo a godere della possibilità di guardare un film a un prezzo contenuto, attendiamo gli sviluppi di quanto dice Dario Franceschini augurandoci davvero che i nostri cinema, i luoghi dove è stata scritta una parte della storia del nostro Paese, tornino a nuova vita.
Anche perché il cinema può essere «motore di sviluppo del Paese», come asserisce un’entusiasta Francesca Cima, presidente dei produttori Anica, ed è importante poter contare su «un Ministero che non sostiene più solo i contenuti, ma si preoccupa che questi abbiano le sale in cui uscire e un pubblico», afferma il responsabile di Anica Servizi, Nicola Maccanico.