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Aleppo senza tregua: bombardato anche l’ospedale pediatrico

Da Aleppo continuano ad arrivare notizie sempre peggiori, l’ultima giunge dalla nota organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere che ci informa: «L’unico ospedale specializzato in pediatria ad Aleppo Est è stato colpito per la seconda volta dalla ripresa dei bombardamenti aerei sull’area. Questo nuovo attacco ha distrutto tre piani della struttura, che ora non può più lavorare. Altri 3 ospedali sono stati attaccati direttamente, ci sono feriti tra staff e pazienti, e così due importanti ospedali chirurgici e il più grande ospedale generale non sono più in funzione».

Teresa Sancristoval, che è il coordinatore delle emergenze per MSF, ha dipinto un quadro davvero allarmante, parlando di danni ingenti sui pochi ospedali che prestano servizio giorno e notte allo scopo di salvare vite; tanto più che i bombardamenti hanno distrutto anche i generatori elettrici, costringendo i medici a interrompere, seppur in strutture di fortuna, interventi impossibili senza energia. Il messaggio, da parte delle organizzazioni umanitarie, è uno solo: smettere di distruggere gli ospedali.

Che siano gli ospedali pediatrici ad essere colpiti è gravissimo quanto umanamente inconcepibile. Luis Montial, il vice capo missione di Medici Senza Frontiere ha commentato con le seguenti parole: «L’ospedale dei bambini è stato danneggiato per la seconda volta a causa degli attacchi aerei; è l’unico ospedale completamente dedicato ai bambini nell’area assediata e ora è fuori uso. Le conseguenze dei bombardamenti indiscriminati sono molto chiare: più vite perse, servizi sanitari devastati e sofferenza insormontabile per le persone intrappolate dall’assedio». E, tristemente, aggiunge: «Quello che non è chiaro è quanto ancora il sistema sanitario, già in ginocchio, potrà continuare a funzionare se i bombardamenti non smetteranno e se le forniture mediche non potranno entrare nell’area».

Le strutture sanitarie di Aleppo, nella zona Est, sono nel mirino dei miliziani dallo scorso luglio e da allora fino ad oggi hanno subito più di 30 attacchi, e stiamo parlando solo della zona Est della città siriana perché se estendiamo il discorso altrove – specie nella zona Ovest – il conto aumenta inesorabilmente.

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Redazione