Come ormai ben sapete Felicità Pubblica è sempre pronta ad incontrare le associazioni, le cooperative e tutte le realtà che con impegno operano nel Terzo settore e, più in generale, nel mondo dell’economia civile. Tra i nostri obiettivi c’è, infatti, proprio quello di “scovare” le buone prassi e raccontarle con la speranza di contribuire, nel nostro piccolo, alla crescita della società in cui viviamo.
Oggi vi presentiamo, dunque, la cooperativa sociale Progetto 5 di Arezzo, proponendovi la nostra intervista al direttore Alessio d’Aniello.
Quando nasce la cooperativa Progetto 5, da cosa prende il nome e quali le sue finalità?
Progetto 5 nasce nel 1985 da un bisogno di autonomia ed emancipazione che trova nel lavoro uno degli strumenti più efficaci. Il nascita del nome è alquanto particolare: 5 persone (operatori presso un istituto religioso che accoglieva disabili sia fisici che psichici) si ritrovano a ripensare il proprio futuro lavorativo attraverso un progetto, da qui Progetto5. Fin da subito la Cooperativa ha raggruppato al suo interno operatori qualificati e con esperienza nel campo dei servizi sociali ad Arezzo. Sin dalla sua costituzione la Cooperativa ha avuto un rapporto molto attivo con il tessuto sociale aretino nella sua complessità considerando questo come uno degli elementi centrali della propria identità e della propria capacità professionale.
La Cooperativa assicura, tramite la gestione in forma associativa dell’azienda alla quale i soci prestano la propria attività lavorativa, continuità di occupazione e le migliori condizioni economiche, sociali, professionali e, compatibilmente con la salvaguardia della competitività dell’azienda sul mercato, a contribuire alla loro formazione e qualificazione professionale.
I principi che ci guidano.
La Cooperativa nel perseguimento della missione per il proprio agire si ispira ai seguenti valori presenti anche nello statuto:
- La centralità della persona;
- La centralità della relazione;
- La tutela e la promozione della persona;
- L’apertura al territorio e le logiche progettuali articolate;
- L’essere una Cooperativa Sociale, ossia un’impresa ove ogni socio ha eguali possibilità nelle scelte economiche e politiche, nonostante le diversità professionali, di inquadramento contrattuale o di funzione interna.
Quanto è cambiata nel corso di questi 30 anni l’attività di Progetto 5?
Abbiamo iniziato in un tempo in cui tutto ciò che accadeva ad Arezzo non passava certo inosservato (un periodo storico iniziato con la Legge 180 e la chiusura dei manicomi), che anzi ci chiamava ad un impegno collettivo e soggettivo importante. Da allora di passi ne sono stati fatti tanti. Il miglioramento progressivo dell’organizzazione, la valorizzazione delle risorse umane e una politica costantemente orientata a mantenere il giusto equilibrio tra finalità sociali e necessità di impresa hanno consentito alla cooperativa di consolidarsi e di diventare un valido punto di riferimento nel territorio, oltre che per la qualità dei servizi offerti, anche per l’attenzione particolare ai percorsi di integrazione lavorativa che attraverso questi vengono realizzati. Lo sviluppo di competenze sempre più elevate e l’offerta di servizi affidabili e di qualità hanno portato la cooperativa a una presenza diffusa nel territorio, assumendo una posizione di leadership nel settore dei servizi alla persona; con forte capacità innovativa e propositiva, intervenendo a fianco delle pubbliche amministrazioni non solo come efficiente esecutore degli incarichi affidati, ma anche come partner in grado di contribuire alla crescita.
Quali sono le principali attività in cui è impegnata oggi la cooperativa?
Progettiamo e gestiamo da 20 anni servizi alla prima infanzia, asili nido, ludoteche, centri infanzia, sezioni primavera, centri estivi, servizi di sostegno alla famiglia, formazione e consulenza psicopedagogica e genitoriale.
Le principali attività della cooperativa sono raggruppate per tipologia di utenza:
Servizi rivolti ad Anziani
- Servizi Domiciliari – Gestione servizi di assistenza domiciliare , Assistenza Domiciliare Integrata;
- Pronto Badante – Progetto regionale denominato Pronto Badante.
Servizi Assistenziali ed Educativi per minori, Prima Infanzia, Disabili, Giovani
- Servizi per la Prima Infanzia (Gestione nidi d’infanzia e servizi educativi presso Nidi d’infanzia, Gestione Centri Adulti Bambini, Scuole per l’infanzia) – Progetto5 ha un proprio Nido privato dal nome MELOGRANO;
- Servizi territoriali minori – Gestione servizi socio educativi territoriali;
- Servizi territoriali ai disabili – Gestione servizi socio assistenziali ed educativi extrascolastici, domiciliari;
- Comunità per Minori di proprietà di Progetto5 denominata ZENOBIA
Servizi per Disabilità
- Servizi Semi Residenziali – Gestione servizi assistenziali ed educativi semi residenziali (Centri Diurni) – Progetto5 ha un proprio Centro Diurno dal nome MOSAICO;
- Servizi territoriali Servizi individuali di accompagnamento al lavoro;
- Servizi di Inserimento Lavorativo – di accompagnamento al Lavoro per persone fragili (FSE 2014-2020).
Servizi per la Salute Mentale
- Servizi Residenziali – Gestione servizi residenziali, Comunità Alloggio, Gruppi Appartamento, Gestione servizi di accompagnamento alla Residenzialità
- Servizi Semi Residenziali Gestione servizi semi residenziali e servizi socio riabilitativi presso Centri diurni, Servizi Territoriali, Servizi individuali di Accompagnamento
Un aspetto a cui dedicate particolare attenzione è anche la formazione. In che modo?
La formazione continua per la Cooperativa si pone come strumento centrale di sviluppo delle persone che operano all’interno di Progetto5. Insieme all’innovazione e alla ricerca: la formazione viene considerata dalla Cooperativa come valorizzazione del singolo, come stimolo al cambiamento e come orientamento all’utenza e valorizzazione del servizio. L’attività di aggiornamento delle/dei lavoratrici/ori, è quindi per Progetto 5 una leva strategica per alimentare lo scambio che lega la valorizzazione delle/dei socie/i attraverso il perseguimento dell’interesse generale. Progetto 5 programma e progetta interventi formativi che favoriscono il rafforzamento delle capacità professionali delle/dei socie/i sia in funzione del miglioramento della loro attuale posizione lavorativa, sia per anticipare attivamente i cambiamenti in atto nel comparto dei servizi socio assistenziali ed educativi, sia per il raggiungimento degli obiettivi strategici della Cooperativa.
Le finalità della formazione sono sinteticamente descrivibili in:
- valorizzare le risorse umane nell’ottica di favorire la competitività e la crescita dell’impresa;
- promuovere i valori costituzionali del lavoro, della solidarietà, della dignità umana, dell’uguaglianza, della salute e sicurezza;
- acquisire professionalità idonea a far fronte a interventi assistenziali e socio educativi sempre più complessi e a nuove esigenze dell’utenza al fine di migliorare la qualità delle prestazioni offerte per dare risposte efficaci;
- promuovere, implementare e gestire efficacemente le innovazioni dei processi aziendali;
- favorire processi che finalizzino la flessibilità al miglioramento della qualità del lavoro e alla valorizzazione delle risorse umane e che tengano conto delle sostenibilità individuali e sociali;
- capacità della Cooperativa di contribuire al miglioramento della rete dei servizi e delle competenze professionali e progettuali, della struttura e dei soci;
- potenziamento della capacità dei lavoratori di elaborare i propri vissuti connessi alla fatica del lavoro sociale e, quindi, di prevenire l’insorgere di forme di demotivazione e sindromi di burn out, molto ricorrenti soprattutto nei settori dell’assistenza.
Quanto è importante, per la vostra realtà, la collaborazione dei volontari?
Storicamente Progetto5 ha reputato fondamentale retribuire ogni forma di lavoro, pur prevedendo in ogni caso il supporto del Volontariato nelle attività che la Cooperativa svolge. Ultimamente però assistiamo al mutamento repentino delle condizioni stabilite dai committenti che richiedono necessariamente di prevedere il Volontariato nelle sue varie forme. Per questo abbiamo recentemente provveduto ad iscrivere circa una decina di persone nel libro dei soci alla sezione dei soci volontari.
La cooperativa è protagonista di un progetto molto interessante, dal titolo Un Altro Sguardo, di cosa si tratta?
L’iniziativa, ancora in corso e che sarà presente in alcune città italiane e straniere (anche fuori dal continente europeo) nasce da una collaborazione di Progetto 5 con MIUR, Cooperativa Giannino Stoppani di Bologna, Fondazione Gualandi e Regione Emilia-Romagna che nel 2016 hanno collaborato all’apertura, all’interno della Fiera del Libro per i Ragazzi di Bologna, della sezione Disability Awards a cui hanno partecipato più di 160 tra autori ed illustratori con le proprie opere. Tra queste sono state selezionate 16 opere le cui tavole originali costituiscono la mostra Un Altro Sguardo. Vincitore del concorso: “Mallko y Papa” di Gustavo Rosemffet (in arte Gusti). Con questa iniziativa la Cooperativa Giannino Stoppani, Progetto 5 e la Fondazione Gualandi vogliono porre l’attenzione sul fatto che le storie dei bambini e ragazzi disabili riguardano tutti noi. Lo fanno invitando cittadini, spesso disattenti o profondamente a disagio, ad alzare gli occhi e a guardare, vogliono costruire una biblioteca capace di raccontare con figure e parole quelle storie, vogliono trovare muri su cui appendere le illustrazioni di chi ha prestato mano, cuore e cervello per meglio rappresentare volti, relazioni, luoghi del reale e del fantastico. Vogliamo, fuori dalla retorica, invitare bambini, ragazzi, adulti, a non chiudersi all’interno del perimetro del già “visto”, ma ad aprirsi alle molte forme di incontro che la vita può riservare, ad immaginare nuove soluzioni ai problemi dell’esistenza, a trovare altre occasioni di visione, perché, come ci suggerisce il grande artista Jimmy Liao, che il tema della disabilità lo ha più volte raccontato e mostrato, “se cercate bene, c’è sempre una via d’uscita”. Per Progetto5, l’iniziativa è stata fortemente rappresentativa perché riuniva i due settori su cui lavoriamo maggiormente e ci piace pensare che lo facciamo con una buona qualità professionale, visti i riscontri che otteniamo.
Qual è il sogno nel cassetto della Cooperativa per questo anno appena iniziato?
Sogni nel cassetto ne abbiamo molti, tutti con un minimo comune denominatore quello di continuare a mettere, in tutto ciò che facciamo, lo stesso impegno di costruzione di un futuro umanamente significativo. Uno di questi sogni che si sta per concretizzare è la nostra futura comunità per minori, ZENOBIA, l’officina dei talenti, sarà una comunità educativa per adolescenti, sia maschi che femmine, temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo; minori da tutelare, a rischio “devianza” oppure già entrati nel circuito penale. Zenobia, più che una struttura, vuol essere una “casa” ed un luogo in cui coltivare lo sviluppo e la resilienza dei ragazzi promuovendo l’educazione alle competenze individuali e sociali di base, all’autonomia personale attraverso cui riuscire a collocarsi nella società e nel mondo del lavoro. Questa non vuole limitarsi ad essere un semplice luogo sicuro per i ragazzi ma intende diventare uno spazio dove riscoprire attitudini, interessi, talenti e poter avviare, quindi, percorsi di istruzione, formazione e collocamento del tutto personalizzati. Siamo in attesa dell’autorizzazione per il suo avvio, quindi presto ci sarà la sua apertura, a conferma proprio che i sogni si possono realizzare.
Qual è, secondo lei, il fattore più importante per il raggiungimento della felicità pubblica?
Felicità pubblica rimanda immediatamente al concetto implicito di collettività che nella società odierna pare non essere attuale, le persone nonostante la forte esposizione ad ambienti cosiddetti “social” sembrano aver sviluppato una forte componente individuale che si concentra in particolar modo sulla dimensione economica a discapito di tutte le altre dimensioni che l’uomo dovrebbe salvaguardare. Noi, come cooperativa sociale crediamo fermamente nell’importanza di sentirsi parte di una comunità intesa come sistema governato da interrelazioni, condivisioni, reciprocità, valori quali rispetto delle differenze e soprattutto centralità della persona. L’altro è per noi qualcuno da conoscere, nella sua peculiarità, qualcuno che ha bisogni da soddisfare e questo, di questi tempi soprattutto, dovrebbe richiamarci al senso di responsabilità in fase di accoglienza. Abbiamo bisogno di riscoprire i valori fondamentali ed anteporre le nostre azioni, individuali e collettive a questi ultimi. Dobbiamo cominciare a ripensare tutti gli esseri umani come fortemente legati gli uni agli altri, recuperare la dimensione paritetica nelle relazioni, attraverso il dialogo, l’ascolto e la cooperazione per ambire, se non proprio ad una felicità pubblica, almeno ad una visione sincera di società democratica.
Foto copertina: il direttore Alessio d’Aniello con la presidente Melania Faggionato.