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Allattamento al seno: Unicef e Oms insieme per incentivarlo

Non c’è niente di più dolce e naturale di vedere un bambino che si nutre dal seno della propria madre. Eppure in molti Paesi il tasso di allattamento è ancora troppo basso: solo il 40% dei bambini minori di sei mesi è allattato esclusivamente al seno e solo in 23 nazioni supera il 60%.

In occasione del World Breastfeeding Week, la settimana mondiale dell’allattamento al seno in programma dal 1° al 7 agosto, Unicef e Oms hanno presentato uno studio che mette in luce proprio questi dati, oltre a evidenziare che in Cina, India, Indonesia, Messico e Nigeria la mancanza di investimenti causa la morte di circa 236.000 bambini l’anno. Le due organizzazioni hanno ricordato l’importanza dell’allattamento che porta indiscutibili benefici sia a livello cognitivo che di salute, sia per i piccoli che per le loro mamme. Per i primi, nutrirsi del latte materno aiuta a prevenire diarrea e polmonite, tra le cause principali di morte nei neonati, mentre per le madri che allattano si riduce il rischio di cancro alle ovaie e al seno.

«L’allattamento rappresenta per i bambini il miglior modo possibile per iniziare la vita», ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms. «Il latte materno è come un primo vaccino per i bambini, li protegge da malattie potenzialmente mortali e garantisce loro tutto il nutrimento di cui hanno bisogno per sopravvivere e crescere bene».

Ma non tutti i bambini hanno questo privilegio. Eppure basterebbe, a detta di Unicef e Oms, un investimento annuo di soli 4,70 dollari per neonato per aumentare al 50% il tasso globale dei bambini sotto i sei mesi allattati con latte materno entro il 2025. Percentuali che potrebbe salvare le vite di 520mila bambini sotto i 5 anni e generare potenzialmente guadagni economici per 300 miliardi di dollari in circa 10 anni, per via della riduzione delle malattie e dei costi dell’assistenza sanitaria e dell’aumento della produttività.

Non a caso, l’allattamento è fondamentale per il raggiungimento di diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile perché migliora la nutrizione (Obiettivo 2), previene la mortalità infantile e diminuisce il rischio di malattie non trasmissibili (Obiettivo 3), supporta lo sviluppo cognitivo e l’istruzione (Obiettivo 4).

Per queste ragioni, il Global Breastfeeding Collective chiede ai Paesi di:

  • Aumentare lo stanziamento di fondi per ampliare i tassi di allattamento dalla nascita per due anni;
  • Implementare pienamente il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno e le risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità attraverso dure misure legali che siano rafforzate e monitorate in modo indipendente da organizzazioni libere da conflitti di interesse;
  • Promuovere il congedo familiare retribuito e politiche per l’allattamento sui posti di lavoro, che abbiano come requisito minimo le Linee guida sulla protezione della maternità dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, compresi provvedimenti per l’economia sommersa;
  • Migliorare l’accesso per il personale qualificato per l’allattamento, come parte di programmi e politiche per l’allattamento nelle strutture sanitarie;
  • Rafforzare i collegamenti tra le strutture sanitarie e le comunità e incoraggiare le reti comunitarie per proteggere, promuovere e supportare l’allattamento al seno;
  • Rafforzare sistemi di monitoraggio che traccino i progressi delle politiche, dei programmi e dei finanziamenti per raggiungere gli obiettivi nazionali e globali per l’allattamento.
    Implementare i 10 passi per l’allattamento nelle strutture per la maternità, che comprendano anche la fornitura di latte materno per i neonati malati e vulnerabili.

In merito a quest’ultimo punto, ricordiamo il decalogo di misure redatto dalle due Organizzazioni che ogni struttura sanitaria deve dimostrare di rispettare prima di poter essere riconosciuta “Ospedale Amico dei Bambini“.

1. Definire un protocollo scritto per l’allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario
2. Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo
3. Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell’allattamento al seno
4. Mettere i neonati in contatto pelle a pelle con la madre immediatamente dopo la nascita per almeno un’ora e incoraggiare le madri a comprendere quando il neonato è pronto per poppare, offrendo aiuto se necessario.
5. Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati
6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica
7. Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre (rooming-in), in modo che trascorrano insieme ventiquattr’ore su ventiquattro durante la permanenza in ospedale
8. Incoraggiare l’allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento
9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell’allattamento
10. Promuovere la collaborazione tra il personale della struttura, il territorio, i gruppi di sostegno e la comunità locale per creare reti di sostegno a cui indirizzare le madri alla dimissione dall’ospedale.

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Redazione