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Amatrice nella lista del Wmf: un aiuto concreto per la ricostruzione

C’è anche Amatrice tra i 25 siti da tutelare inseriti nella lista del World monuments fund (Wmf), l’organizzazione no profit che ogni due anni stila una classifica sui luoghi di interesse culturale e sociale minacciati da guerre, catastrofi naturali, o, più semplicemente, da incuria e abbandono.

Nella lista troviamo Aleppo, le isole caraibiche che come sappiamo sono state messe a dura prova dai frequenti uragani, ma anche quelli che sono diventati i luoghi simbolo della battaglia dei diritti civili in Alabama, negli States. Insieme a questi luoghi, dicevamo, c’è anche Amatrice e nella motivazione espressa da Wmf troviamo scritto: «Amatrice è espressione del duraturo interesse della comunità internazionale, dopo il terremoto del 24 agosto 2016 che provocò la morte di 299 persone. Il sisma ha causato danni per oltre 20 miliardi di euro, e nonostante gli interventi già effettuati le macerie sono ancora lì, dove le case sono crollate, e i cittadini chiedono uno sforzo maggiore per la ricostruzione».

L’importanza di questa notizia non è da trascurarsi: il Wmf 2018 ha tutti i requisiti per dare un aiuto concreto alla ricostruzione della splendida città laziale. Da quando, nel 1996, venne stilata la prima lista, l’organizzazione ha donato ben 100 milioni di dollari e nel corso degli anni passati dei fondi messi a disposizione hanno potuto godere anche Pompei, la domus aurea di Nerone a Roma, Venezia, Matera, le Cinque terre, L’Aquila dopo il sisma del 2009 e Civita di Bagnoregio nel Lazio.

Quest’anno il Wmf, a livello politico, ha deciso di intervenire maggiormente negli Stati Uniti, tutelando quei luoghi in cui ci sono state maggiori manifestazioni per la richiesta di diritti civili inascoltati. Non poteva mancare l’Alabama, come dicevamo in apertura, per via delle numerose discriminazioni razziali. La motivazione espressa è quella di «assicurare la sopravvivenza fisica di queste strutture e la salvaguardia di centinaia di storie di coraggio, libertà e uguaglianza».

 

 

 

 

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Redazione