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Anziani sempre davanti alla tv, ma anche davanti al pc

Come si informano gli over 65? Quali sono i loro bisogni, le aspettative, le abitudini, quale il loro rapporto con la pubblica amministrazione e il sistema sanitario? Queste sono solo alcune delle domande della ricerca sui fabbisogni formativi della popolazione italiana over 65 e sul loro grado di interesse verso le iniziative formative, promossa dall’Auser e realizzata dalla società Pragma in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre. Gli esiti dell’indagine sono stati presentati ieri, a Firenze, nel corso dell’VIII edizione della città che apprende (leggi l’evento).

Dalla ricerca si legge che vi è una tendenza quasi unanime per l’utilizzo della televisione con un 86% di over 65 che la vede quotidianamente. Gli anziani l’apprezzano e dichiarano nel 63,5% dei casi di non avere difficoltà nella comprensione del linguaggio o dei temi. A ciò si affianca la preferenza per i mezzi d’informazione più tradizionali come i giornali, 1 su 4 li legge tutti i giorni, e la radio con il 27% che l’ascolta quotidianamente e il 12% più volte a settimana.

L’indagine, inoltre, evidenzia che avanza una percentuale minoritaria ma non marginale di utilizzatori di internet, con un anziano su dieci che si connette tutti i giorni e 1 su 4 che lo fa almeno qualche volta al mese. L’Italia rimane tuttavia il Paese dove soltanto il 16% delle famiglie di soli anziani ha accesso a internet e il 9% possiede cellulari abilitati contro una media nazionale rispettivamente del 64% e 54% delle famiglie. Tre intervistati su 4 affermano di non utilizzare mai internet, ossia il 72% del totale, invece gli anziani che dichiarano di navigare sul web quotidianamente sono il 19%.

Su internet gli anziani ricercano principalmente informazioni, ossia il 72% degli internauti, seguito a distanza dalla posta elettronica e dalle curiosità. Possiamo notare come il mondo dei social network sia ancora poco conosciuto e frequentato solo da una minoranza degli over 64, ossia il 14% degli intervistati, e per la quasi totalità circoscritto a Facebook. Chi naviga in internet lo fa tramite il computer nell’87% dei casi, contro il 25% di smartphone e il 18% di tablet. Per quanto concerne il contenuto dell’informazione, gli over 65 hanno dichiarato una preferenza verso le notizie e gli argomenti di cronaca, ossia il 41%, poi politica il 29%, salute il 36%, e infine sport ed economia circa il 20%.

Alla domanda ‘su quali argomenti vorrebbe essere più informato’, il 38,6% degli intervistati ha risposto: medicina e salute, attività sociali e politica, cultura ed economia. E molti di questi anziani sarebbe disponibile a partecipare a corsi (35,8%), iniziative di aggiornamento (26,2%), seminari (19,4%) e laboratori (16%). E lo farebbero nel 36,9% dei casi presso una sede di qualche associazione.

Altro aspetto interessante che emerge dalla ricerca riguarda le relazioni sociali. La maggior parte degli intervistati, ossia il 51,6%, passa quotidianamente una o più ore al giorno con i propri familiari. La cadenza con cui le stesse persone frequentano amici e conoscenti è mediamente più bassa: nel 30% dei casi ci si incontra meno di una volta a settimana, 23,7% due/tre volte a settimana, 18,1% una volta a settimana. La quotidianità degli over 65 prevede spesso uscite frequenti fuori casa, il 31,9% vi trascorre un po’ di tempo tutti i giorni e il 26,5% quasi tutti i giorni. Un intervistato su dieci esce molto sporadicamente, ossia meno di una, due volte al mese. Gli svaghi fuori casa sono diversi e spaziano dall’attività fisica (11%) ai viaggi (7,7%) agli spettacoli di cinema e teatro (7,5%). Un’attività molto gradita è la lettura dei libri, uno su tre, ossia il 31,1%, afferma di leggere quotidianamente. La vita degli over 65 trascorre tra azioni quotidiane, interessi, svaghi dentro e fuori casa e relazioni sociali, ma uno su dieci è inoltre impegnato in attività di volontariato 11,3% e un 3,9% dichiara che sarebbe interessato a farne, specialmente per aiutare le persone più deboli.

Infine, per quanto concerne i rapporti che hanno gli anziani con la pubblica amministrazione: i principali interlocutori risultano essere le Asl. Poco meno della metà, ossia il 42% degli intervistati, si è rivolto a una Asl negli ultimi sei mesi per prenotare visite, esami diagnostici o altre prestazioni. Seguono a distanza gli uffici dell’Inps e quelli comunali. Nel 67,8% dei casi il contatto è stato fatto allo sportello, al telefono nel 32% dei casi e soltanto il 13% via web. In base alle interviste raccolte, il 74,5% degli anziani ha contattato l’ente da solo e nel restante 25,5% si è fatto aiutare da un familiare o un conoscente. Un anziano su dieci ha inoltre denunciato diverse problematicità quali: tempi di attesa troppo lunghi, difficoltà nel capire le procedure, operatori frettolosi o maleducati, uffici lontani e scomodi da raggiungere.

 

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Redazione