Dopo 20 anni di incertezze normative è stato compiuto un importante passo in avanti nella nostra legislazione, il testo unico sulle terre e rocce da scavo, che rappresenta un valore aggiunto per l’ambiente, l’economia circolare e la competitività del nostro sistema Paese. Questo è quanto dichiarato dal ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sul via libera in Consiglio dei Ministri allo schema di Dpr che introduce una nuova disciplina semplificata, della gestione delle terre e rocce da scavo.
Andando nello specifico, tale provvedimento definisce un quadro normativo di riferimento completo, chiaro e coerente con la disciplina nazionale e comunitaria, racchiudendo in un testo unico le molteplici disposizioni attualmente presenti quando si parla di tali materiali. Esso definisce la gestione e l’uso di quelle qualificate come sottoprodotti, il deposito temporaneo delle terre e rocce da scavo reputate rifiuti e la loro gestione nei siti da bonificare.
L’intervento apporterà diversi benefici tra cui: migliorare la tutela delle risorse naturali e allo stesso tempo di perseguire obiettivi di competitività del sistema, come l’abbassamento dei costi legati all’approvvigionamento di materia prima dovuta al maggiore impiego delle terre e rocce come sottoprodotti; la riduzione dell’uso di materiale di cava; un minore ricorso allo smaltimento in discarica; e infine la previsione di tempi certi e veloci per l’avvio nei lavori nei cantieri.
Ecco le importanti novità introdotte dal nuovo decreto: