È finalmente arrivato anche in Italia il nuovo vaccino anti Hpv 9-valente, che sostituisce di fatto i due precedenti, bivalente e quadrivalente. È stato testato attraverso 7 diversi studi che hanno coinvolto oltre 15.000 persone in 30 Paesi e copre diversi ceppi del virus.
Sostiene Giancarlo Icardi, referente del Gruppo Vaccini della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica SItl: «Già con i due vaccini finora disponibili possiamo prevenire circa il 70% dei tumori della cervice uterina correlati ai sierotipi 16 e 18; aggiungere 5 ulteriori sierotipi aumenta notevolmente la copertura e ci consentirà di prevenire fino al 90% dei tumori da Papilloma virus».
Il nuovo vaccino dunque offre una protezione del 90% contro ben 9 tipi di virus Hpv (6-11-16-18-31-33-45-52-58) 7 dei quali sono altamente rischiosi per la formazione di neoplasie e 2, i ceppi 6 e 11, meno oncogeni, sono però causa di condilomi interni ed esterni dell’apparato genitale. La vaccinazione deve essere effettuata possibilmente prima di entrare in contatto con il virus per avere la massima protezione possibile e quindi su ragazzi e ragazze tra i 9 e i 14 anni.
Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017/2019 pubblicato pochi giorni fa sulla Gazzetta Ufficiale prevede infatti che questo vaccino venga somministrato anche a soggetti maschi di 11 anni di età, superando di fatto l’immunizzazione di genere (riservata solo alle femmine) e soprattutto indica che la vaccinazione serve a combattere tutte le patologie correlate al virus, quindi anche ai condilomi genitali, la cui riduzione è stata spesso sottovalutata, diventando un impegno gravoso per i conti pubblici sanitari. Tuttavia il vaccino si è dimostrato efficace anche nei giovani fino a 26 anni.
Va detto che l’Hpv è un virus con molti ceppi diversi e molto diffuso e solitamente conseguenze come i condilomi vengono risolte nel giro di 1-2 anni dal contagio, ma accade invece a volte che il sistema immunitario non riesca a eliminarlo e l’infezione si diffonda e rimanga silente fino a un periodo di 5 anni, salvo poi presentare lesioni precancerose che possono progredire e diventare cancro della cervice o altre forme tumorali dell’area anogenitale.
La prima regola, in ogni caso, è usare sempre il preservativo nei rapporti occasionali e la seconda è recarsi dal medico per controlli specifici (pap test per le donne, colposcopia e periscopia).