Disco verde dal Consiglio dei ministri per il decreto legislativo per il Reddito d’inclusione (Rei), la misura di contrasto alla povertà che ora dovrà passare in esame alle Commissioni parlamentari competenti per l’acquisizione dei pareri.
Il cammino cominciato con la delega approvata a marzo che dà seguito al Memorandum d’intesa firmato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, sostituirà il Sia (Sostegno all’inclusione attiva) e l’Asdi (Assegno di disoccupazione) che scomparirà a cominciare dai primi del 2018.
Come dichiarato dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, al momento sono pronti da destinare 1,7 miliardi al Fondo per la lotta alla povertà ma la cifra verrà aumentata attraverso ulteriori risorse che fanno riferimento in modo particolare all’inclusione attiva al lavoro, il 15% del Fondo. Un totale di circa 2 miliardi all’anno per i prossimi anni, stando a quanto dichiarato da Poletti.
Il totale corrisposto andrà da un minimo di 190 euro fino a un massimo di 485 euro e a determinare la cifra elargita saranno i parametri dei nuclei familiari coinvolti in questa misura.
Nella fase iniziale, dal momento che è bene ricordare che i soldi a disposizione non sono tanti quanti possano sembrare, si darà la precedenza alle famiglie con minori, alle donne in gravidanza, ai nuclei con al loro interno persone con disabilità e a chi ha superato i 55 anni ed è disoccupato. In questo stato di cose si trova l’1,7% della popolazione.
Il ministro Poletti spiega allora come, per raggiungere tutte le fasce deboli, «sarà necessario lavorare con continuità nella logica del sostegno all’inclusione» in uno stato di verifica permanente affinché la misura risulti efficace. Aggiunge poi che i due fondamentali aspetti del decreto sono «il sostegno al reddito e la presa in carico per l’inclusione», ragion per cui i soldi verranno ripartiti tra i cittadini in difficoltà e il miglioramento e il potenziamento dei servizi per il lavoro.
Ma quali saranno i requisiti fondamentali per accedere al Rei?
In primo luogo l’Isee, che non dovrà superare i 6.000 euro annui con tetto fino a 3.000 euro per la parte reddituale. Poi il patrimonio immobiliare che è fissato sotto i 20.000 euro al netto dell’abitazione principale e invece il patrimonio mobiliare che non dovrà superare i 10.000 euro.
Il Rei non potrà essere applicato a chi nei 2 anni precedenti la richiesta ha acquistato beni come automobili, moto e barche. Ovviamente, da parte di chi beneficerà della misura statale è previsto l’impegno di esercitare una ricerca attiva del lavoro.