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Arriva Sacher, la piattaforma ICT per gestire il ciclo di vita dei beni culturali

Molto presto ad occuparsi della salute dei beni culturali sarà Sacher, la piattaforma di gestione del ciclo di vita dei dati digitali dei beni culturali.

Sacher, acronimo di Smart Architecture for Cultural Heritage in Emilia Romagna, è un progetto finanziato con fondi Por Fesr 2014-2020 della Regione Emilia Romagna del bando diretto al sostegno di attività economiche e di ricerca e sviluppo industriale, declinato anche nell’ambito dei beni culturali.

Capofila del progetto è il CIRI ICT – Centro di ricerca industriale dell’Università di Bologna. Gli altri partner sono il Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale Softech dell’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Agenzia per l’Innovazione Centuria (Cesena) e le realtà private Imola Informativa (Imola), Engineering Ingegneria Informatica (Roma) e Leonardo (Casalecchio di Reno, Bologna) e infine il Comune di Bologna. La piattaforma sarà attiva nella primavera del 2018.

I primi due beni culturali che testeranno l’utilissima piattaforma sono bolognesi: la Fontana del Nettuno e il Palazzo del Podestà. Per entrambi saranno raccolte tutte le informazioni contenute attualmente in archivi diversi e si collegheranno i dati, arricchiti da immagini e potenziati grazie a tecnologie che permettono la navigazione tridimensionale.

Ma vediamo come funziona Sacher? La nuova piattaforma sarà facilissima da usare. Basterà accedere alla cosiddetta “cartella clinica” di un bene culturale. Essa conterrà tutta la storia passata di un bene culturale e verrà costantemente aggiornata. Ad esempio cliccando su un braccio del modello 3D della statua del Gigante, si potranno recuperare tutte le informazioni concernenti gli interventi di restauro e manutenzione avvenuti nei cinque secoli di vita dell’opera. Ciò permetterà di semplificare e velocizzare la mole di informazioni sui beni culturali conservate in luoghi fisici diversi, ma tutte essenziali in vista di un restauro straordinario o per programmare la manutenzione ordinaria. Pertanto, in futuro chiunque dovrà programmare un intervento saprà attraverso un semplice click cosa è successo precedentemente e potrà lavorare tranquillamente nel rispetto dell’opera originaria.

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Redazione