Si chiama Shelly, è un’applicazione per gli smartphone e vuole essere, per chi la utilizza, come una conchiglia, vale a dire suggerire un’idea di protezione. Infatti Shelly deriva da shell che in inglese significa appunto conchiglia, guscio. Quest’ultima invenzione è stata creata per avvertire, attraverso un semplice “bip”, sui possibili pericoli ai quali si sta andando incontro.
Che si tratti di un individuo violento, una grandinata improvvisa, una rissa in atto, la presenza di un animale pericoloso, Shelly si attiva e vi informa.
Gianluca Caliari è uno dei fondatori dell’applicazione e spiega: «L’app è nata dopo aver visto un servizio di Giulio Golia alle Iene in cui per la prima volta si è iniziato a parlare di gruppi Whatsapp per il controllo del vicinato. In quel servizio Golia ha fatto vedere come all’interno di un condominio siano riusciti a risolvere la problematica dei furti semplicemente segnalandosi a vicenda persone e movimenti sospetti nel cortile e nei parcheggi del condominio».
Di qui l’intuizione dei programmatori che hanno creato Shelly, in grado di raccogliere tutte le segnalazioni che gli utenti condividono nella zona in cui si sta transitando.
In Italia attualmente sono circa 8.000 le persone che utilizzano l’applicazione, soprattutto al nord.
L’obiettivo futuro, precisa Caliari è «fornire i dati in tempo reali alle forze dell’ordine e ai comuni. Oltre che ad associazioni che ,come ad esempio Retake Milano, si occupano di monitorare le segnalazioni di Shelly per intervenire con dei volontari nel ripulire una zona particolarmente degradata».