La figura del nonno è una risorsa preziosa per molte famiglie – una forma di welfare praticamente – quotidianamente impegnate a districarsi tra lavoro e incombenze di ogni genere.
A Brunico, in provincia di Bolzano, questo concetto è stato compreso evidentemente meglio che in altre città d’Italia, perché da qualche giorno la comunità potrà fare affidamento non solo sul nonno “anagrafico” ma anche su uno in prestito.
L’ingegnosa idea si deve alla Caritas altoatesina che ha dato il via al progetto “Nonni in prestito” in collaborazione con il Comune di Brunico, la Consulta degli anziani di Brunico e Vke (Associazione campi da gioco e ricreazione).
All’atto pratico si tratta di un progetto che prevede lo svolgimento di attività di volontariato da parte di chi sceglie di dedicare tempo ed energie a favore di famiglie bisognose di questo tipo di aiuto. Una forma di babysitting alternativa il cui numero di ore da dedicare al servizio sono stabilite dal nonno in affitto che potrà dunque occuparsi del minore trascorrendo del tempo insieme tra passeggiate, compiti per la scuola, visite in biblioteca, giochi.
L’idea avuta dalla Caritas altoatesina colpisce per la capacità di mettere in collegamento due esigenze: quella di un’utenza desiderosa di sentirsi operante e attiva, come quella rappresentata dai potenziali nonni, e quella delle famiglie di poter contare su un servizio in più – peraltro gratuito – senza essere obbligati a scegliere tra lavoro e famiglia.