Fondi in arrivo alle Regioni italiane per il sostegno alle persone in difficoltà e non autosufficienti.
Con decreto del 10 ottobre 2016, appena pubblicato in Gazzetta ufficiale alle Regioni e al Ministero del Lavoro sono stati assegnati 311 milioni e 589.741 euro del Fondo nazionale per le politiche sociali. I finanziamenti dovranno essere integrati con le risorse assegnate alle Regioni a valere sul Fondo per le non autosufficienze con decreto ministeriale del 26 settembre 2016, pari a 390 milioni di euro.
In particolare dei 311,5 milioni a disposizione, 277 milioni e 790.028 euro sono stati distribuiti tra le Regioni (vedi sotto) che potranno utilizzarli attraverso una programmazione che dovrà tenere conto dei seguenti macro-livelli:
- Servizi per l’accesso e la presa in carico da parte della rete assistenziale;
- Servizi e misure per favorire la permanenza a domicilio;
- Servizi per la prima infanzia e servizi territoriali comunitari;
- Servizi territoriali a carattere residenziale per le fragilità;
- Misure di inclusione sociale e sostegno al reddito.
Un gruppo di lavoro, costituito dal Ministero con le Regioni e l’ANCI, si occuperà di individuare le priorità di finanziamento, l’articolazione delle risorse del Fondo, le linee di intervento e gli indicatori finalizzati a specificare gli obiettivi di servizio, con particolare attenzione alla lotta alla povertà e all’esclusione sociale.
Ripartizione dei fondi per le politiche sociali
- Abruzzo: euro 6.916.971,70;
- Basilicata: euro 3.472.375,35;
- Calabria: euro 11.611.623,17;
- Campania: euro 28.195.687,84;
- Emilia-Romagna: euro 20.000.882,02;
- Friuli Venezia Giulia: euro 6.194.717,62;
- Lazio: euro 24.306.627,45;
- Liguria: euro 8.528.153,86;
- Lombardia: euro 39.973.985,03;
- Marche: euro 7.472.551,75;
- Molise: euro 2.250.099,23;
- Piemonte: euro 20.278.672,04;
- Puglia: euro 19.723.091,99;
- Sardegna: euro 8.361.479,84;
- Sicilia: euro 25.973.367,62;
- Toscana: euro 18.528.594,87;
- Umbria: euro 4.639.093,47;
- Valle d’Aosta: euro 805.591,08;
- Veneto: euro 20.556.462,07.
Dei rimanenti 33 milioni e 799.713 euro destinati al Ministero, una quota pari ad almeno 3 milioni di euro deve essere riservata ad azioni volte al consolidamento e all’assistenza tecnica e scientifica del programma di prevenzione dell’allontanamento dei minorenni dalla famiglia di origine P.I.P.P.I. (Programma di interventi per la prevenzione dell’istituzionalizzazione).
Quanto ai fondi per le non autosufficienze invece, pari a 400 milioni di euro stanziati con decreto ministeriale del 26 settembre 2016, 390 milioni sono stati assegnati alle Regione attraverso tale ripartizione:
- Abruzzo: euro 9.555.000;
- Basilicata: euro 4.368.000;
- Calabria: euro 13.806.000;
- Campania: euro 33.072.000;
- Emilia-Romagna: euro 30.888.000;
- Friuli Venezia Giulia: euro 8.970.000;
- Lazio: euro 35.217.000;
- Liguria: euro 13.260.000;
- Lombardia: euro 60.879.000;
- Marche: euro 11.310.000;
- Molise: euro 2.691.000;
- Piemonte: euro 31.317.000;
- Puglia: euro 25.623.000;
- Sardegna: euro 10.803.000;
- Sicilia: euro 32.409.000;
- Toscana: euro 27.612.000;
- Umbria: euro 6.786.000;
- Valle d’Aosta: euro 975.000;
- Veneto: euro 30.459.000.
Le Regioni potranno utilizzare queste risorse nell’ambito dell’offerta integrata di servizi socio-sanitari in favore di persone non autosufficienti, tenendo conto di tre aree prioritarie di intervento:
- attivazione o rafforzamento del supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia attraverso l’incremento dell’assistenza domiciliare;
- previsione di un supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia eventualmente anche con trasferimenti monetari;
- previsione di un supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia eventualmente anche con interventi complementari all’assistenza domiciliare, a partire dai ricoveri di sollievo in strutture sociosanitarie;
I rimanenti 10 milioni di euro assegnati al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, invece, insieme ai 5 milioni di euro di cui all’art. 1 comma 406 della legge di Stabilità 2016, saranno destinati ad azioni di natura sperimentale volte all’attuazione del Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità.