Reagire alla barbarie, anche quando l’Isis, come abbiamo visto recentemente, distrugge un grande patrimonio archeologico come quello che si trovava nell’antica città di Nimrud. Un giovane scultore iracheno di soli 17 anni, Nenous Thabit, è uno dei tanti che è stato tristemente colpito dal gesto del Califfato e ha risposto con la cultura: sta scolpendo di nuovo i capolavori andati perduti.
Il suo non è solo un gesto di pura estetica, infatti dice: «In Iraq ci sono persone che vengono uccise solo perché sono scultori, perché sono artisti. L’Isis li vede come apostati. Continuare a scolpire significa che non sono intimidito da questi demoni».