Per noi donne è inevitabile. Almeno una volta nella vita ce lo siamo chieste: ma perché gli assorbenti costano così tanto? E’ colpa nostra se le nostre ovaie funzionano? A quanto pare, almeno in Italia, la risposta sembrerebbe essere, rullo di tamburi, sì. Già perché da noi gli assorbenti non vengono considerati beni essenziali al pari di pane, pasta, riso, quotidiani e protesi dentarie, tutti giustamente tassati al 4%, ma i nostri cari, questa volta in tutti i sensi, assorbenti sono tassati al 22%, come uno smart-phone e un tablet. Eppure, non ci vuole un genio per capirlo, si può vivere, benché molti potrebbero dubitarne, sia senza smart-phone che senza tablet mentre, per noi donne, è impossibile condurre una vita normale sprovviste dei nostri alleati assorbenti.
Per tutte queste ragioni molte donne saranno liete di sapere che una giovane ragazza, Chiara Capraro, ha avuto la bella idea di scrivere una petizione a riguardo: la richiesta è diretta al ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan e mira a far considerare gli assorbenti beni essenziali e, dunque, tassati al 4% e non al 22% come avviene oggi. Per il momento hanno firmato la petizione 37 mila cittadini, l’obiettivo è arrivare a quota 50 mila. Cosa stiamo aspettando? Aderiamo insieme all’iniziativa firmando la petizione presente su change.org.
Pensiero del momento: visto che ci siamo, perché non estendere l’iniziativa anche ai pannolini?