In Italia cresce la povertà sanitaria, ossia il numero delle persone che non possono permettersi di comprare i farmaci da banco necessari, come antinfiammatori, antipiretici, prodotti contro tosse o raffreddore e quindi rinunciare alle cure. A rivelarlo è il Rapporto 2016 ‘Donare per curare: povertà sanitaria e donazione farmaci’, promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch e realizzato con il sostegno di Ibsa dall’Osservatorio donazione farmaci di Banco Farmaceutico e con il contributo del comitato scientifico formato dall’Ufficio nazionale per la pastorale della Salute Cei, Acli, Associazione medicina e persona, Unitalsi, Caritas Italiana.
Andando nello specifico dei dati del rapporto è possibile osservare che, dopo il calo rilevato nello scorso anno, la povertà assoluta torna ad aumentare, passando dal 5,7% al 6,1% delle famiglie italiane. Complessivamente le persone povere sono 4,6 milioni, circa 500 mila in più.
Nel nostro Paese si spendono in media 682 euro annui a persona per curarsi, ma per le persone indigenti questa spesa scende a 123 euro. Rispetto al totale della spesa media mensile, nelle famiglie non povere si destina il 4,4% del budget domestico per curarsi, in quelle povere si scende al 2,6%. All’interno di questa spesa, le persone povere destinano 72,60 euro all’anno pro capite per acquistare farmaci. Tra i poveri dunque circa 6 euro di spesa su 10 finiscono in farmaci, contro i meno di 4 medi.
Tuttavia tali difficoltà non interessano soltanto gli indigenti: più di 12 milioni di italiani e 5 milioni di famiglie hanno dovuto limitare il numero di visite mediche o gli esami di accertamento per motivazioni di tipo economico.
Dalla relazione si legge che in tre anni la richiesta di farmaci è aumentata del 16%, a fronte della continua crescita delle persone bisognose assistite: gli utenti complessivi sono cresciuti nel 2016 del 37,4%. Gli aumenti più grandi si rilevano al Nord Ovest (+90%) e al Centro (+84%) dove sale l’incidenza di indigenti che si rivolgono agli enti assistenziali per i farmaci di cui hanno bisogno. La crescita più notevole è tra gli stranieri (+46,7%), i maschi (+49%) e le persone sopra i 65 anni di età (+43,6%).
Per quanto concerne le donazioni di farmaci. Sono circa 1,2 milioni le confezioni raccolte nei primi otto mesi del 2016, con una stima a fine anno in pareggio rispetto al 2015. La Giornata di Raccolta del Farmaco si conferma sugli stessi livelli dell’anno scorso: la generosità degli italiani non diminuisce neanche di fronte alla crisi, dopo il lieve calo rilevato lo scorso anno. Inoltre, anche per quanto riguarda le donazioni aziendali, esse appaiono stabili: circa 100 mila confezioni donate ogni mese, per un totale annuo di circa 1,2 milioni, equivalente a quello dell’anno scorso.