Una pioggia di domande ha investito la piattaforma di Invitalia all’apertura dei termini per la partecipazione al bando sull’Autoimprenditorialità del Ministero dello Sviluppo Economico, di cui abbiamo dato notizia nella sezione Bandi del nostro portale lo scorso 15 ottobre (vai alla scheda del bando). Come riportato nella scheda, infatti, è stata fissata al 13 gennaio 2016 alle ore 12.00 la data utile per l’inoltro delle domande attraverso la piattaforma di Invitalia per ottenere finanziamenti a tasso zero per la costituzione di nuove imprese giovanili e femminili under 35.
Quale il risultato ad oggi??
Secondo i primi dati ufficiali di Invitalia, in meno di due giorni le domande presentate e registrate sono 421, mentre altre 1.212 sono in fase di compilazione. Il valore complessivo delle domande presentate è pari a circa 150 milioni di euro, contro una dotazione di soli 50 milioni di euro. Di conseguenza, molte iniziative, pur rispettando tutti i requisiti previsti dal bando, non potranno accedere ai finanziamenti a tasso zero.
Secondo Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, questi dati devono tradursi «nell’auspicio che la dote finanziaria disponibile possa presto essere incrementata in modo da poter soddisfare ancora di più le aspettative del mercato».
E’ evidente che il trend delle richieste non potrà che far aumentare l’aspettativa di un aumento della dotazione del fondo e una proposta in campo è quella di raddoppiarlo utilizzando le risorse finanziarie eventualmente rese disponibili dallo sblocco del “Piano Operativo Nazionale – Imprese e Competitività 2014-2020”.
Questo primo bilancio sulle domande pervenute mette in evidenza un altro elemento interessante e cioè che il 68% proviene dal Sud e dalle Isole per un valore stimato pari a circa 145 milioni di euro contro un 32% proveniente dal Centro-Nord per un valore pari a circa 65 milioni di euro.
Se, invece, consideriamo il criterio di classificazione, ossia settoriale, la provenienza delle richieste è così suddivisa:
- 34% manifattura e produzione di servizi;
- 21% servizi alle persone;
- 17% commercio;
- 28% altri settori.