Scadenza: 28/07/2016.
Donna= futuro
Binomio vincente perchè le abilità di cui una donna è dotata la proiettano in una direzione di sviluppo, quindi di progresso.
Potremmo parlare all’infinito delle sue capacità: da quella di ricomporre i conflitti tramite il dialogo, la comprensione e l’intuizione, a quella di unire il ruolo materno con quello sociale e lavorativo, dalla capacità di sopportare e superare grandi difficoltà adottando un grande spirito di problem solving alla capacità di essere una lavoratrice instancabile, intelligente, tenace. E ancora: dalla tendenza alla giustizia e all’armonia (senso femminile per l’organizzazione e l’ordine importante nelle attività gestionali) alla sua sensibilità in senso artistico e culturale, dalla capacità di ragionamento e concentrazione all’abilità nelle soluzioni diplomatiche imprescindibili per il progresso civile.
Retorica? No, ma passiamo ai fatti. In questo particolare momento di crisi, i dati Unioncamere registrano nel 2015 un piccolo progresso del più 0,4% di crescita delle aziende femminili attive in Italia: una pattuglia di 1 milione e 153mila realtà, con Trentino Alto Adige (+1,3%), Calabria (+1,2%) e Toscana (+1,1) nel ruolo di traino; poi Lombardia, Lazio e Campania si aggiudicano il podio per numero di imprese femminili presenti in Italia: da sole ne detengono più del 33%. Se si guarda invece al tasso di femminilizzazione, questo indicatore raggiunge i livelli massimi (oltre il 26%) in Molise, Basilicata e Abruzzo. Più in particolare è Benevento la capitale delle donne che fanno impresa: 3 imprese su 10. Le imprese al femminile rappresentano il 22,4% del totale Italia, ma sono presenti in maggioranza nel settore agricoltura, dove arrivano al 29% delle attive, e sono più che numerose anche nei servizi (25,8%) anche se il numero sta lievitando negli altri (da il Sole24ore).
Ma non basta: il PIANO D’AZIONE IMPRENDITORIALITÀ 2020 sostiene che bisognerà puntare su nuovi orizzonti e uno di questi è proprio l’imprenditorialità femminile che, pur rappresentando un ampio bacino di potenzialità in Europa, soltanto un terzo dei lavoratori autonomi o di coloro che avviano imprese sono donne.
Cosa fare? Bisogna superare le difficoltà con un maggior accesso ai finanziamenti, alla formazione, alle reti; migliorare la conciliazione tra azienda e famiglia, sensibilizzare le imprenditrici potenziali ai programmi di sostegno per le imprese.
E come? Il bando – Promozione dell’imprenditorialità femminile – Sostegno alla Comunità europea di “Women Business Angels” (WBAs) per donne imprenditrici, che si inserisce nel quadro del programma COSME (programma europeo per le piccole e medie imprese), è proprio finalizzato alla promozione dell’imprenditorialità femminile attraverso il sostegno ai Business Angels di donne, consorzi di donne imprenditrici che svolgono il ruolo di “investitori-angeli”, soggetti esperti che offrono il loro sostegno alle imprese non solo investendo economicamente, ma partecipando all’attività delle imprese con consigli gestionali e amministrativi, offrendo il loro supporto alla ricerca di ulteriori finanziamenti, il loro know-how e la disponibilità ad incontrarsi regolarmente per almeno 2 anni.
L’invito a presentare proposte ha questi obiettivi specifici :
- creare consorzi di donne imprenditrici con partners provenienti da almeno 4 Stati membri diversi;
- eseguire indagini e analisi per individuare i fattori di successo, le sfide e gli ostacoli che le donne si trovano ad affrontare per diventare “business angels” in modo da implementare una strategia di intervento per superare gli ostacoli e ampliare il numero di donne imprenditrici in Europa;
- trasmettere e fornire informazioni sui membri della comunità delle donne imprenditrici facenti parte del consorzio, proponendo soluzioni per facilitare la collaborazione transnazionale attraverso la piattaforma europea per le donne imprenditrici;
- disporre un piano di reclutamento delle donne imprenditrici;
- sviluppare e divulgare programmi di formazione e di aggiornamento per i membri della comunità delle “business angels”;
- organizzare corsi di formazione per le donne imprenditrici sulle strategie imprenditoriali;
- organizzare eventi di lancio e strategie di comunicazione;
- sviluppare una comunità sostenibile e in continua collaborazione.
Le candidature potranno essere presentate da persone giuridiche di uno dei 28 Stati Membri dell’Unione Europea e il consorzio dovrà essere composto da almeno 4 organizzazioni, provenienti da 4 Paesi membri (vedi bando). I membri del consorzio potranno essere:
– associazioni/reti/club di business angels donne,
– associazioni/reti/club di business angels,
– organizzazioni che si occupano del sostegno alle imprese, associazioni di imprese e reti di sostegno alle imprese,
– camere di commercio, industria, artigianato o enti simili.
Il consorzio DEVE comprendere una associazione/rete/club di Business Angels donne esistente e operativa e uno stesso soggetto non può partecipare a più di un consorzio proponente, pena l’esclusione del progetto
I consorzi di “business angels” selezionati, che dovranno coprire almeno 10 Stati membri dell’UE, costituiranno la Comunità europea delle Women Business Angels per l’imprenditoria femminile.
Il budget del bando ammonta a complessivi 2.200.000 euro che serviranno a finanziare un massimo di 5 proposte progettuali. Il contributo per progetto può coprire fino al 70% dei costi ammissibili, per un massimo di 440.000 euro.
Si sottolinea che le proposte dovranno essere inviate – secondo le modalità indicate nel bando – utilizzando il modulo e il sistema elettronico di trasmissione previsto per l’inoltro delle candidature e dovranno essere redatte in una delle lingue ufficiali dell’Unione Europea e trasmesse entro le ore 17:00 (ora di Bruxelles) del 28 Luglio 2016.
Richieste di informazioni più dettagliate potranno essere inviate via e-mail all’indirizzo GROW-CFP-16226-WBA@ec.europa.eu.