La DG Justice (Directorate-General for Justice and Consumers), una delle direzioni generali della Commissione Europea, nel quadro del programma “Diritti, uguaglianza e cittadinanza” ha dato avvio al bando ristretto per il sostegno ad attività nazionali di informazione, sensibilizzazione ed educazione volte a prevenire e combattere la violenza nei confronti delle donne.
Perché? Purtroppo perché questo fenomeno continua a dilagare, è sistematico, trasversale, culturalmente radicato, una violazione dei diritti umani tra le più diffuse. I dati statistici sono inquietanti, e non sono migliorati negli ultimi anni. Resta cioè un problema serio che colpisce tutti, la società nel suo complesso. Ed esiste inoltre un sommerso di violenze “ordinarie” su bambine, ragazze e donne di drammatiche proporzioni, nel quale rientrano anche forme meno eclatanti, che annientano la soggettività della donna sul piano psicologico, economico e sociale, con conseguenze insidiosamente distruttive di vasta portata.
Questo il motivo per cui il bando “Restricted action grants to support national information, Awareness-raising and education activities aimed at preventing and combating violence against women” (Sovvenzioni per azioni ristrette a supportare attività di informazione, sensibilizzazione e formazione nazionali volte a prevenire e combattere la violenza contro le donne) ha come obiettivo il sostegno delle autorità nazionali nello sviluppo e implementazione di attività mirate di contrasto alla violenza nei confronti delle donne atte a diffondere un messaggio ben preciso di tolleranza zero verso qualsiasi forma di violenza di genere e mettere in discussione gli stereotipi e le convenzioni che contribuiscono al fenomeno. Inoltre si promuove lo sviluppo e l’implementazione di campagne informative, attività di sensibilizzazione e di educazione sempre contro la violenza su donne e ragazze, al fine di promuovere l’uguaglianza di genere negli Stati membri.
Soggetti ammissibili
I progetti possono essere presentati, in ordine di priorità, da:
1. l’Autorità nazionale responsabile della politica per la parità di genere o della politica sulla violenza di genere (qualora siano Autorità distinte), oppure
2. un organismo responsabile per la parità di genere a livello nazionale (organismi di parità ai sensi dell’art.20 della Direttiva 2006/54/EC), o
3. un’altra autorità nazionale (solo se gli organismi di cui ai punti 1 e 2 non presentano candidature).
Possono invece essere partner di progetto le organizzazioni pubbliche e private, profit e no-profit, o le organizzazioni internazionali.
I proponenti di progetto (Lead partner) e i partner devono avere la propria sede in uno dei Paesi ammissibili quali i 28 Stati UE, Islanda e Liechtenstein.
I progetti proposti potranno focalizzarsi su gruppi vulnerabili di donne e ragazze, quali disabili, migranti e rifugiate, indigenti, appartenenti alla comunità Rom e ad altre minoranze etniche e religiose, anziane, LGBT e, a seconda della realtà nazionale, potranno riguardare forme specifiche o multiple di violenza.
Le attività da realizzare potranno consistere in: campagne di comunicazione (si predilige l’uso dei social media), mostre, programmi educativi e di formazione, scambi di esperienze e buone prassi, seminari e conferenze, giornate informative.
Azioni finanziabili
Potranno essere sostenute attività nazionali mirate a promuovere:
– un cambiamento di mentalità e di comportamento verso la violenza di genere, allo scopo di prevenirla attraverso l’educazione, di contrastare la colpevolizzazione delle vittime, di incoraggiare le vittime e i testimoni a denunciare gli episodi di violenza;
– la formazione dei professionisti pertinenti (per esempio del settore sanitario e assistenziale, educativo, giudiziario), al fine di garantire adeguati procedimenti di individuazione, investigazione e esercizio dell’azione penale contro ogni forma di violenza di genere e un adeguato supporto alle vittime, nonché il miglioramento dei programmi per i colpevoli;
– la formazione di giornalisti e professionisti della comunicazione al fine di garantire un’appropriata denuncia del fenomeno e degli episodi di violenza;
– l’impegno di uomini e ragazzi nel contrastare il sessismo e le convenzioni che favoriscono la violenza nei confronti delle donne e nel combattere attivamente il fenomeno;
– l’informazione delle vittime sui propri diritti, sui servizi di assistenza e sulle misure di protezione a disposizione nei loro Paesi.
Procedure
La durata dei progetti deve essere compresa tra 18 e 30 mesi e ogni stato membro potrà presentare una sola candidatura. Le domande dovranno essere presentate entro e non oltre le ore 12.00 del 27 ottobre 2016 (ora dell’Europa centrale). Successivamente le proposte presentate saranno valutate dalla Commissione dopo la scadenza del termine di chiamata. I risultati della valutazione saranno pubblicati sul sito DG Giustizia e i consumatori.
Risorse
Il bando dispone di un budget complessivo di 4 milioni di euro e saranno riconosciuti contributi minimi di 100.000 euro per singolo progetto. I progetti selezionati potranno essere cofinanziati fino all’ 80% dei loro costi totali ammissibili.
Il testo del bando (RESTRICTED CALL FOR PROPOSALS JUST/2016/RGEN/AG/VAWA) e tutte le informazioni necessarie sono già disponibili al sito:http://ec.europa.eu/justice/grants1/open-calls/index-pp_en.htm e sono in lingua inglese.
Inoltre il modulo di domanda e tutti i modelli obbligatori per gli allegati possono essere scaricati da PRIAMOS (Programme Information and Activity Management Operational System).