È nato il progetto “Bee my Future” promosso da Lifegate che GUNA, azienda italiana, ha deciso di sostenere.
Infatti sarebbe iniziata, il condizionale è d’obbligo a causa delle temperature piuttosto rigide, la primavera e con lei arrivano fioriture piene di profumi e aromi, con tanti insetti caratteristici e utilissimi al nostro ecosistema come per esempio le api.
Le api sono considerate, tra l’altro, gli insetti più preziosi del nostro pianeta dal momento che da loro dipende, secondo la FAO, l’impollinazione di ben 71 delle 100 colture più importanti.
Purtroppo – e già ne avevamo parlato qui – sia sul Pianeta che in Italia, in particolare nel Nord e nel Centro, la popolazione di api ha subito un forte calo a causa dell’utilizzo di pesticidi chimici, degli insetticidi e dei cambiamenti climatici.
Che cosa ha fatto in concreto GUNA, da sempre attenta ai valori e ai principi di sostenibilità sociale e ambientale, per sostenere il progetto Bee my Future? Molto semplicemente ha adottato un’arnia contenente al suo interno circa 50.000 api, per proteggerla e allevare gli insetti in un contesto urbano ma seguendo i principi del biologico.
Infatti ad occuparsi delle api sarà un apicoltore hobbista con alle spalle un’esperienza decennale e una profonda conoscenza del mondo degli insetti, selezionato dall’A.P.A.M. (Associazione Produttori Apistici della Provincia di Milano) che è partner attiva del progetto.
GUNA festeggia quest’anno i 35 anni di attività e il suo fondatore e presidente Alessandro Pizzocaro ha dichiarato orgoglioso: «Siamo felici e orgogliosi che da questa primavera 50mila api del progetto Bee my Future abbiano trovato in GUNA un nuovo sostenitore. Tutelare le api senza ricorrere a sostanze di sintesi è un messaggio importante per un’impresa come la nostra che promuove da sempre i principi della prevenzione e del benessere psico-fisico per le nuove generazioni».