A partire dal 1° gennaio 2016 chi si è recato a Grenoble, in Francia, è stato accolto da diversi cartelli con la scritta “Benvenuti in una metropoli attenuata”.
Tale definizione non è affatto casuale perché la città presenta un limite di velocità fissato a 30 km/h per oltre l’80 per cento delle vie cittadine, mentre solo sulle grandi strade periferiche è possibile raggiungere i 50 km/h.
Il sindaco Eric Piolle, in carica da 18 mesi, ha fatto notare come, grazie a questo provvedimento, il rischio di collisione tra automobilisti si sia ridotto di 9 volte rispetto al passato, senza contare i benefici derivanti dalla diminuzione dell’inquinamento acustico e dell’aria.
Il primo cittadino della città francese a tal proposito ha argomentato: «Il nostro obiettivo è riequilibrare la città, che è stata costruita a misura di automobile. Perché lo spazio urbano non è solo uno spazio di circolazione, ma uno spazio di vita».
A cominciare da questo stile e filosofia di vita, sono state prese delle importanti decisioni per quanto riguarda la viabilità in città: i tram si muovono unicamente grazie a energia pulita, i bus sono ibridi e dunque non alimentati né a benzina né a diesel, molto diffusi sono i “metroveli”, delle particolari biciclette messe a disposizione dal Comune per i cittadini e che sono affittabili al costo praticamente simbolico di 10 centesimi a ora.
Fa riflettere anche la scelta di rinunciare ai cartelloni pubblicitari, che di fatto sono stati tutti rimossi a vantaggio di alberi e vegetazione varia nel rispetto dell’ambiente.
Per chi all’auto non può proprio rinunciare sono state pensate delle offerte sostenibili che vanno dal car sharing tradizionale fino a un abbonamento per chi guida in modo saltuario; in quest’ultimo caso è sufficiente iscriversi su un’apposita piattaforma web e prenotare un’auto già parcheggiata in città.
Tuttavia la sorprendente novità degli ultimi anni è una partnership stabilita tra il Comune, la società specializzata Cité Lib, la Toyota e la Sodetrel (un’impresa che fornisce le infrastrutture necessarie), attraverso cui è possibile muoversi anche “nell’ultimo miglio”, quello che di solito è al di fuori dell’area di competenza dei mezzi pubblici.
Questo servizio è stato battezzato Ha:Mo (Harmonious Mobility) e Grenoble è l’unica città europea a usufruire di questo servizio che la Toyota ha lanciato solo in Giappone.
Si tratta di qualcosa di veramente innovativo: parliamo di circa 70 minicar elettriche, 35 monoposto e 35 “tricicli chiusi”, detti “I-Road”.
Attraverso questa varietà di mezzi è possibile spostarsi e parcheggiare da una parte all’altra della città, tenendo sotto controllo mediante il cellulare i posti disponibili nelle paline di ricarica elettrica previsti sul territorio.
Verrebbe da pensare a costi esorbitanti per chi sceglie questo tipo di soluzione, invece tutto questo è possibile pagando pochi euro l’ora.
Per tutte queste ragioni Grenoble è sicuramente una città che rappresenta un ottimo esempio di come sia possibile coniugare un’ottima innovazione ambientale alle possibilità economiche della collettività, il tutto migliorando la qualità della vita dei cittadini.