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“Bere bene”: il progetto che educa all’utilizzo dell’acqua potabile

L’acqua è vita, ma in molti casi può trasformarsi in un veicolo di morte. Accade quotidianamente nei Paesi meno sviluppati del mondo dove l’assenza di acqua potabile è fonte di malattie che possono portare anche alla morte. Una banale dissenteria, infatti, per milioni di persone, soprattutto bambini o persone più fragili, può rappresentare una condanna certa.

I dati del World Health Organization dicono purtroppo che entro il 2025 metà della popolazione del mondo vivrà in zone water-stressed e senza un’inversione di tendenza a quella data 3,4 miliardi di persone non avranno accesso all’acqua potabile e rischieranno la morte come accade oggi e continuamente.

Per cercare di risolvere, seppur in piccola parte, questo grandissimo problema nasce Drop 99, un filtro portatile prodotto dalla società SWP che permette di bloccare al 99,99999% tutti i batteri contenuti nelle acque inquinate e che ne garantisce l’assunzione senza il problema di contrarre malattie batteriche.

Sappiamo che esistono già molti prodotti simili, anche sperimentati e applicati con successo, ma la forza di Drop 99 sta nel fatto che garantisce le stesse performance di altri presenti sul mercato ad un prezzo molto inferiore. Ma soprattutto la vera novità sta nel fatto che al prodotto si affianca un progetto educativo volto a diffondere nelle popolazioni locali la cultura del “bere bene”. I filtri Drop 99 devono quindi diventare un oggetto domestico, personale, quotidiano e non un apparato tecnico che interviene solo in momenti di emergenza.

Per lanciare il prodotto la società SWP ha promosso una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Ulule.com con l’obiettivo di raccogliere 20 mila euro nei prossimi 2 mesi (ad oggi sono già stati donati circa 2 mila euro).

«Abbiamo investito capitali, tempo e risorse e grazie ad una corretta analisi di mercato sui possibili consumi presenti e futuri», si legge nella presentazione del progetto. «Grazie ad una filosofia etica; grazie alla collaborazione con designer, società di ricerca, università, partner produttivi e ad una distribuzione diretta con distributori, organizzazioni locali e banche di microcredito faremo diventare il filtro uno strumento di igiene e salute indispensabile. Abbiamo però bisogno di un maggior coinvolgimento di tutti per poter diffondere la cultura dell’uso corretto dell’acqua nei Paesi dove questo problema è esistente. L’aiuto che vi chiederemo sarà ricompensato con i filtri, con la possibilità di far vivere a tutti voi direttamente gli interventi che eseguiremo nelle varie parti del mondo sino a dare la possibilità di essere partecipi con noi attivamente al progetto di formazione nelle scuole».

In particolare lo scopo della società è quello di portare il progetto “Bere bene” in Nigeria, Kenya, Tanzania, Madagascar, Guatemala, Equador e attraverso scuole, ospedali locali, orfanotrofi spiegare, informare ed educare i bambini all’uso del filtro Drop 99.
Ma non solo: si provvederà anche a donare ad ogni bambino un filtro in modo da rendere lui e la sua famiglia in grado di bere bene. Così come si provvederà a creare in loco una distribuzione dei filtri attraverso l’aiuto di banche di microcredito al fine di diffondere l’uso favorire, anche, la nascita di piccole economie locali.

I fondi raccolti con questa campagna serviranno per poter realizzare il materiale educativo e didattico per educare e formare, anche se la società ha messo in conto anche eventuali altri strumenti (app, acquisto tablet e microscopi, assunzione di giovani locali) nel caso in cui la campagna dovesse andare ben oltre il goal richiesto.  

Sustainable Water Project – SWP – nasce il 19 dicembre 2016 a Milano dall’unione delle esperienze di Luca, Pietro, Giorgio, Fabio, Beppe e Gigi per dare vita alla prima Società Benefit italiana specializzata in progetti di purificazione e produzione di acqua potabile off the grid (senza rete) con soluzioni non connesse.

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Redazione