Il turismo italiano è sempre più sostenibile. E’ quanto emerge dal sesto rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, realizzato da IPRMarketing e Fondazione UniVerde, e presentato alla Bit di Milano, la Borsa internazionale del Turismo in programma fino a oggi nel capoluogo lombardo. Il documento, infatti, fotografa che i turisti italiani sono sempre più alla ricerca di parchi e natura e che il 62% di loro ha visitato un parco naturale nazionale o regionale.
Guidano la classifica delle aree verdi più visitate: il Parco nazionale della Sila (65%); il Parco nazionale del Gran Paradiso (60%); il Parco nazionale dello Stelvio (57%); il Parco nazionale del Gargano (57%); il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (53%) e il Parco nazionale delle Cinque Terre (51%).
Il rapporto conferma poi la grande percentuale di italiani (74%) che conosce il turismo sostenibile e che rispetta l’ambiente, cercando di ridurre il consumo di energia e di risorse del territorio. La maggioranza lo considera, infatti, eticamente corretto. Nel pianificare un soggiorno, valutando la meta, il mezzo di trasporto e la struttura da prenotare, il 53% sta attento a fare scelte che non danneggino l’ambiente. Una sensibilità cresciuta negli ultimi anni che spingerebbe il 44% a pagare tra il 10% e il 20% in più per vacanze responsabili.
Per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera, inoltre, il 67% sarebbe disposto a rinunciare all’auto durante le vacanze, qualora la meta scelta fosse facilmente raggiungibile in treno. Il 40% ha già optato per questa soluzione nelle precedenti vacanze.
Il 60% si dichiara poi ottimista ed è convinto che la sensibilità per l’ecoturismo e il turismo sostenibile crescerà nei prossimi 10 anni.
Ma proprio su quest’ultimo versante emerge, a detta degli intervistati, la necessità di promuovere di più e meglio l’ecoturismo nei parchi.
«Gli italiani cercano natura e paesaggi», commenta Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, «in misura uguale alle mete di arte e di cultura. L’Italia deve prendere consapevolezza del primato della biodiversità in Europa, dobbiamo valorizzarlo anche creando una rete di servizi, dalla mobilità all’ospitalità, utile a diffondere e incrementare il turismo nei nostri parchi. Le nostre ricchezze naturali meritano una promozione virtuosa così come quelle storiche, artistiche e architettoniche. Le aree protette, valorizzate in modo davvero sostenibile, possono arricchire l’offerta turistica italiana, creare occupazione in aree preziose per la salvaguardia ambientale e la prevenzione dal dissesto idrogeologico».