23 luglio 1829 – L’inventore statunitense William Austin Burt progetta il primo prototipo di macchina per scrivere. Si tratta di una scatola di legno con una leva all’estremità. Quando quest’ultima si abbassa, è in grado di imprimere sul foglio le lettere, minuscole e maiuscole. Il brevetto viene battezzato “tipografo” e William Austin Burt cerca in ogni modo di apportare modifiche tali da permettere al congegno di funzionare in maniera veloce. Infatti il limite della nuova invenzione è legato all’eccessiva lentezza con la quale lavora. Per quanto l’uomo vi lavori, non riesce tuttavia ad apportare significativi miglioramenti. Tuttavia, l’importanza di questa invenzione resta indiscutibile perché Giuseppe Ravizza nel 1846, e successivamente l’americano Scholes nel 1867, riescono a sviluppare prototipi migliori basandosi sul lavoro precedente del collega Burt.
Da quel momento in poi, la macchina per scrivere entrerà a pieno titolo nelle redazioni dei giornali di tutto il mondo, sarà compagna inseparabile di grandi scrittori, faciliterà il lavoro negli uffici di milioni di persone, sarà via via sempre più irrinunciabile, almeno fino alla nascita dei primi computer.