
Brutte notizie per i pensionati - felicitapubblica.it
Pensioni: arrivano brutte novità. I pagamenti verranno posticipati e gli importi saranno più bassi: tutto quello che c’è da sapere.
Marzo 2025 si avvicina e con esso anche la tanto attesa data di accredito delle pensioni. Tuttavia, i pensionati devono prepararsi a un mese di attesa e, in alcuni casi, a una sorpresa poco gradita: il pagamento delle pensioni potrebbe non avvenire come di consueto, portando a un ritardo inaspettato per alcuni. Ma chi riceverà la pensione in tempo e chi dovrà aspettare di più? Facciamo chiarezza.
Con un pagamento che varia a seconda della scelta tra Poste e banche e una riduzione dell’importo netto a causa delle trattenute comunali, è fondamentale che i pensionati siano consapevoli di queste dinamiche. Essere informati sulle tempistiche e sulle eventuali decurtazioni è essenziale per una corretta pianificazione finanziaria e per affrontare il mese di marzo senza troppi stress e preoccupazioni.
La tempistica dei pagamenti delle pensioni
Generalmente, il pagamento delle pensioni viene effettuato il primo giorno bancabile di ogni mese. È importante notare che non tutti i giorni del mese sono considerati bancabili: le festività e le domeniche sono escluse, e anche i sabati possono comportare delle differenze a seconda dell’ente che gestisce il pagamento. In Italia, le pensioni possono essere accreditate tramite Poste Italiane o tramite banche, e questa scelta ha un impatto diretto sulla tempistica di ricezione dei fondi.
Per il mese di marzo, il primo giorno bancabile è sabato 1 marzo. Chi ha scelto di farsi accreditare la pensione su un conto corrente postale riceverà il pagamento in tempo. Chi ha optato per un conto bancario dovrà attendere fino al lunedì 3 marzo, a meno che non sia festivo.

La differenza tra Poste Italiane e le banche non è solo una questione di giorni: essa riflette anche le modalità di gestione delle operazioni finanziarie. Gli uffici postali, pur operando con orari ridotti il sabato, sono aperti e in grado di elaborare pagamenti. Al contrario, le banche non effettuano operazioni nei fine settimana, il che porta a un accumulo di attese per i pensionati che scelgono quest’ultima opzione.
Le trattenute sulle pensioni di marzo
Oltre al ritardo nell’accredito, i pensionati devono anche prepararsi a una brutta sorpresa: l’importo della pensione di marzo sarà inferiore rispetto ai mesi precedenti. Questo è dovuto all’introduzione delle trattenute per le addizionali comunali, che vengono applicate in acconto per l’anno in corso. Dopo due mesi in cui l’importo netto era stato più alto, i pensionati vedranno una riduzione significativa dei loro assegni.
Il meccanismo che porta a questa situazione è piuttosto semplice. Le addizionali comunali si pagano in due momenti: una parte in acconto per l’anno corrente, ed una parte a saldo per l’anno precedente.
Nel corso dell’anno, il saldo viene trattenuto da gennaio a novembre, mentre l’acconto inizia proprio a marzo e prosegue fino a novembre. Di conseguenza, chi percepisce una pensione non solo deve saldare quanto dovuto per il 2024, ma inizia anche a versare il 30% della quota relativa al 2025.
L’impatto di queste trattenute varia in base al Comune di residenza e all’importo della pensione. Ad esempio, un pensionato con una pensione lorda di 1.500 euro che vive a Roma, dove l’aliquota comunale è dello 0,9%, vedrà una riduzione di circa 11 euro al mese. Al contrario, un pensionato con la stessa pensione a Milano, dove l’aliquota è dello 0,8%, non subirà trattenute fino a un reddito annuo di 23.000 euro. Tuttavia, per chi ha una pensione lorda di 2.500 euro a Milano, la riduzione sarà di circa 21 euro al mese.