Tutelare il territorio e promuovere l’agricoltura come strumento per il rilancio del Sud. E’ questo lo scopo del progetto agricolo di Stefano Caccavari.
A San Floro, in Calabria, sorge un “Orto di famiglia”, che produce frutta e verdura, nato nel 2014 al posto di quella che sarebbe diventata la più grande discarica d’Europa, grazie anche all’impegno dei cittadini calabresi che hanno presidiato l’area per mesi.
«Esattamente un anno fa», racconta Caccavari, «ho deciso di avviare il progetto Orto di famiglia. La missione è semplice: dare la possibilità alle famiglie di mangiare in modo sano le verdure direttamente da un piccolo orto di famiglia, e, viste le esigenze della vita moderna e cioè la mancanza di tempo, la velocità e la scarsa conoscenza del mondo agricolo ho pensato di farmi aiutare dalla mia famiglia e soprattutto da chi in famiglia ha tanta ma tanta esperienza nella coltivazione di ortaggi, da mio zio Franco Caccavari. Da qui l’idea di convertirli in orti da affittare ai cittadini».
Piccoli orti da 80 metri quadri ciascuno in cui una squadra apposita coltiva frutta e verdura di stagione, senza l’utilizzo di pesticidi e concimi chimici, che poi vengono raccolti dagli abbonati. Inoltre, ogni appezzamento di terreno può essere personalizzato con cartelli e insegne fai da te realizzati dai proprietari.
Si tratta di un progetto agricolo che non solo mira a recuperare e diffondere antiche pratiche agricole, ma che punta anche sull’innovazione: per contrastare gli organismi patogeni, che in genere distruggono la metà dei raccolti, vengono utilizzati insetti predatori. E, senza pesticidi, gli ortaggi maturano più sani.
Tra i programmi futuri di Stefano Caccavari c’è l’intenzione di intensificare la produzione di miele e anche quella dei grani antichi.