Da pochi giorni molti studenti italiani sono tornati sui banchi di scuola, altri lo faranno a breve, ma, come emerge da un rapporto di Save the Children, alle famiglie tocca già fare i conti per fronteggiare i costi dei libri di testo. Benché la nostra Costituzione garantisca ai “capaci e meritevoli” il diritto allo studio con “assegni alle famiglie ed altre provvidenze”, di fatto solo in Valle d’Aosta, in Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia assicurano il comodato d’uso gratuito agli studenti della scuola dell’obbligo.
Ma il resto del Paese è in forte difficoltà perché le procedure per ottenere i rimborsi sono lente e la compilazione dei moduli presenta delle criticità indiscutibili. Come infatti fa notare Save The Children, in fase di compilazione la residenza è un prerequisito per ottenere il rimborso, residenza che deve coincidere con quella del Comune in cui si trova la scuola. Ma sappiamo benissimo che in Italia esiste una variegata realtà di immigrazione interna ed esterna, per cui molti sono gli esclusi. Inoltre, i ritardi nell’erogazione dei rimborsi denotano tempi lunghi che vanno da qualche mese dall’inizio delle lezioni a – casi limite – due o tre anni, come è accaduto in Campania e Sicilia.
La conseguenza più immediata rispetto a questo cattivo funzionamento burocratico è che a risentirne maggiormente sono le famiglie con più difficoltà economiche che non riescono a far fronte a una spesa così esosa in un’unica soluzione, soprattutto in considerazione del fatto che i libri di testo per legge possono arrivare a costare in totale fino a 294 euro. Save the Children fa inoltre notare come un simile esborso gravi di conseguenza sulle spese che riguardano la salute e l’alimentazione. Nel 2015, infatti, circa 1 famiglia su 10 ha evidenziato consumi sotto la soglia della povertà assoluta.
«Il mancato accesso ai libri di testo all’inizio dell’anno scolastico crea difficoltà e mortifica i ragazzi, che vedono la loro situazione economica ripercuotersi nella loro quotidianità scolastica e nel rapporto con i compagni di classe», ha dichiarato Raffaela Milano, direttore dei programmi Italia-Europa di Save the Children. E ha aggiunto: «Ne consegue in molti casi una progressiva disaffezione alla scuola, che può spingere gli studenti a lasciare anticipatamente gli studi e può manifestarsi attraverso l’irregolarità nelle frequenze, i ritardi e le bocciature».
Di seguito vi proponiamo il video di Save the Children che è l’augurio di un buon nuovo anno scolastico e, insieme, un invito a riflettere sull’importanza dell’istruzione.