Cartelle esattoriali: conosci questa strategia per difenderti dal fermo amministrativo? Non tutti ne sono a conoscenza.
Le cartelle esattoriali sono uno strumento attraverso cui l’Agenzia delle Entrate-riscossione gestisce il recupero dei crediti. Trattasi di documenti che vengono notificati al contribuente qualora non abbia adempiuto agli obblighi fiscali. Allorché, infatti, l’ente riscossione si accorge che siano state evase alcune tasse, imposte o multe, attraverso un procedimento preciso, richiede la somma dovuta al cittadino.
La cartella esattoriale non è altro che un atto, attraverso il quale si richiede al contribuente il pagamento delle somme. Prima di ricevere una cartella esattoriale, l’inadempiente riceve una comunicazione di preavviso che lo mette in guardia circa le possibili conseguenze.
Cartelle esattoriali, l’escamotage legale per difendersi dal fermo amministrativo
Ricevuta la cartella esattoriale, il contribuente ha circa 30 giorni di tempo per contestarla o per pagare il debito. Se il contribuente non adempie, l’Agenzia delle Entrate per recuperare il credito può agire in diversi modi. Può infatti intervenire sui beni del contribuente per soddisfare il credito dovuto, attraverso il pignoramento, può rifarsi sui beni immobili del contribuente con le iscrizioni ipotecarie, ovvero può limitare la possibilità di utilizzare i veicoli di proprietà del contribuente attraverso il fermo amministrativo.
Dunque, è chiaro che non pagare le cartelle esattoriali è pericoloso. Le conseguenze a cui vanno incontro i contribuenti inadempienti sono gravose. Come accennato, l’Agenzia delle Entrate può procedere al fermo amministrativo, anche se esistono delle tutele specifiche per il cittadino. Il fermo amministrativo può essere cancellato dal veicolo per diverse ragioni.
Ad esempio, se viene dimostrato dal contribuente che l’autovettura è indispensabile per giungere sul luogo di lavoro o per svolgere il lavoro stesso. In tal caso, il contribuente può chiedere la sospensione del fermo, non si tratta di una revoca ma soltanto di un periodo nel quale viene concessa la possibilità di utilizzare l’auto.
La ratio di questa deroga è semplice: se viene impedito al contribuente di lavorare, non potrà onorare il debito e dunque, pagare la cartella. Il fermo amministrativo viene sospeso anche quando l’auto di un contribuente è indispensabile per esigenze salvavita di un familiare affetto da gravi patologie, in tal caso, è necessario accertare l’invalidità con appositi documenti.
Basta presentare il modello F23, trattasi di una istanza di annullamento fermo sul veicolo ad uso di persone diversamente abili. Per sospendere il fermo amministrativo per l’auto di un disabile è necessario dichiarare che il veicolo è utilizzato per il trasporto di una persona diversamente abile.