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Case mobili per i senzatetto: il capolavoro di un gruppo di ragazzi

Grazie a una campagna di crowdfunding, negli Stati Uniti, è stato possibile realizzare un progetto in grado di coniugare innovazione e solidarietà al servizio dei più bisognosi. Nella fattispecie sono stati i senzatetto i destinatari del progetto con il coinvolgimento diretto di numerosi giovani che, sotto la guida dell’organizzazione no profit Sawhorse Revolution e la collaborazione di ingegneri e architetti, hanno progettato delle piccole case per gli homeless di Nickelsville, a Seattle.

Il gruppo di ragazzi ha lavorato sodo sulla base di competenze acquisite nell’ambito di costruzioni, eco design e progettazione sostenibile. Così, sotto la guida degli esperti, sono partiti alla ricerca di materiali di scarto provenienti da altre strutture per riciclarli e dare vita a vere e proprie abitazioni, piccole ma dotate di tutto l’occorrente per vivere, con tanto di pannelli solari e sistemi di raccolta per l’acqua piovana. Inoltre una delle caratteristiche più importanti è che stiamo parlando di case mobili. La comunità di Nickelsville, infatti, dispone infatti di terreni che sono destinati proprio ai senza fissa dimora i quali si spostano ogni 3 mesi con però la possibilità di soggiornarvi fino ai 18.

Una volta terminata la costruzione delle case su ruote, i ragazzi, dotati di grande intraprendenza e voglia di fare, sono tornati a fare gruppo per dar vita ad ulteriori strutture, servendosi degli stessi criteri seguiti in precedenza. È stato un successo. Tra l’altro, è stata realizzata anche una piccola casa pensata per le famiglie, progettandola sulla base delle necessità che comporta la vita condivisa.

Ma non è tutto, perché i giovani non hanno alcuna intenzione di fermarsi e, sempre attraverso la campagna di crowdfundig, sperano di raccogliere almeno 20.000 dollari per portare avanti il più possibile il progetto. Sarah Smith, la direttrice del programma, ha commentato: «È una grande esperienza formativa per i ragazzi; il design richiede di creare empatia nella progettazione di una casa. Devono ricercare, intervistare e mettersi nei panni dei nostri clienti. C’è un forte senso di motivazione, i ragazzi, i costruttori, i volontari e i designer che compongono il team si trasformano attraverso la condivisione di un obiettivo comune. In questo modo imparano in modo pratico e utile, acquisiscono competenze di base cruciali, in quanto forniscono riparo e dignità per coloro che hanno più bisogno».

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Redazione