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Censimento Lav: meno cani nei canili ma randagismo fuori controllo

I cani nei canili sono diminuiti del 26% in 10 anni, mentre le iscrizioni all’anagrafe canina sono aumentate, nello stesso periodo, del 57%. Il randagismo canino nel Sud del Paese è ancora un problema molto grave, essendo esigue le sterilizzazioni. Inoltre, sempre nel Mezzogiorno, non ci sono praticamente gattili.

È quanto dichiara la Lav, Lega anti-vivisezione, che ha pubblicato qualche giorno fa sul proprio sito il Censimento sul randagismo.

Viene evidenziato che aumentano gli ingressi dei cani randagi in canili sanitari, ma si nota come nell’Italia del Nord il randagismo canino sia contenuto, mentre rimane un problema serio in Puglia, Sicilia, Basilicata e Lazio.

Per quanto riguarda i gatti, esistono nel nostro Paese 122 gattili ma sono perlopiù nel Centro-Nord, dove di fatto si procede a una maggiore sterilizzazione di colonie feline. Nel Meridione non ci sono praticamente gattili e non si attuano sterilizzazioni.

Il vero problema però è che non si conosce il numero esatto di randagi in Italia. L’ultima stima del ministero della Salute riguardo i cani risale a 5 anni fa, nel 2012 e va dai 500.000 ai 700.000 esemplari, mentre per quanto riguarda i gatti l’ultimo dato ufficiale risale a oltre 10 anni fa, nel 2006, quando ne erano stati stimati oltre 2 milioni e mezzo, randagi naturalmente.

Quello cui non pensiamo mai è che un cane rinchiuso in canile a causa della mancata lotta al randagismo ha un alto costo per la collettività tutta: circa 1.300 euro all’anno per individuo, cifra che va poi moltiplicata per il tempo di permanenza media dell’animale nella struttura (circa 7 anni perché le adozioni sono diminuite e diventate difficili).

Ma non dobbiamo nemmeno alzare le spalle e pensare che un cane randagio e abbandonato a se stesso non abbia alcun costo: l’animale abbandonato o nato da randagi in libertà e non sterilizzati, è costretto a una vita di stenti ed è esposto a pericoli continui, tra cui gli incidenti stradali che costituiscono un pericolo anche per l’incolumità umana.  Per non tacere del pericolo di un branco affamato che può rendersi assai pericoloso per l’uomo e per i suoi allevamenti di bestiame. La stesa cosa accade per i gatti, naturalmente, molto spesso vittime della strada e nemmeno soccorsi.

Bisogna fare qualcosa, assolutamente. E se non è possibile adottare un animale e portarselo a casa, regaliamo cibo e coperte, aiutiamo a raccogliere denaro per le sterilizzazioni. Non possiamo restare indifferenti.

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Redazione