Si chiama “Ristoranti contro la fame” ed è il nome di un’iniziativa di beneficenza nata come campagna internazionale, che ha avuto un grande successo prima nel Regno Unito e poi in Spagna. Nel 2015 è approdata in Italia e anche nel nostro Paese si è registrata una larga adesione. L’iniziativa consiste in un evento che inizierà il 16 ottobre e si protrarrà fino al 31 dicembre e vedrà coinvolti i ristoranti italiani che, aderendo al progetto, raccoglieranno fondi per combattere una battaglia importantissima, quella contro la fame e la malnutrizione nel mondo.
La novità di quest’anno rispetto a quello scorso consiste nella partecipazione diretta all’iniziativa da parte della clientela dei vari ristoranti (è possibile consultare la lista di quelli aderenti qui), attraverso una sorta di gioco dall’enorme valore simbolico: i ristoratori dovranno lanciare una sfida, ossia un obiettivo da raggiungere che, se mancato, comporterà la rinuncia a un’abitudine a cui si è tanto legati o comunque a qualcosa di importante e rappresentativo.
In tutti i punti di ristoro facenti parte dell’iniziativa gli avventori saranno liberi di “aggiungere un posto a tavola”, donando 2 euro di coperto solidale e permettendo così di condividere la convivialità con un bambino malnutrito, mentre i ristoratori saranno impegnati a promuovere la campagna offrendo ai clienti un piatto o un menù solidale al quale associare la propria donazione.
Questa iniziativa l’anno scorso è riuscita a raccogliere ben 35.000 euro che sono serviti a fornire cure e assistenza ai numerosi bambini bisognosi nel mondo.
Molto interessante quanto dichiarato dallo chef Enrico Crippa che ha fatto notare come in un momento storico come quello attuale, in cui piatti di tutti i generi compaiono nei giornali come nelle tv, forse abbiamo dimenticato che nutrirsi è di fatto un diritto universale.
Gli ambasciatori di questa edizione, oltre a Crippa, saranno anche saranno Claudio Sadler, Cristina Bowerman, Salvatore de Riso, Roberto Carcangiu ed Elio Sironi. Ma questi famosi chef non saranno soli perché verranno aiutati da altri colleghi provenienti da moltissime regioni italiane, tutti uniti per raggiungere uno scopo comune: dare un contributo concreto al problema della fame nel mondo.