Antonino Cannavacciuolo non si è lasciato incantare dalle ultime tendenze: un limite bisogna metterlo per salvare le tradizioni
Il grande talento dello chef campano è risaputo. Antonino Cannavacciuolo si è fatto strada nel mondo culinario quando era ancora un ragazzino, conquistando traguardi importanti e arrivando al successo, che gli ha aperto anche le porte del mondo della televisione.
Proprio la Tv grazie a programmi come “Cucine da incubo e Masterchef” gli hanno dato la notorietà e oggi gode dell’affetto e della stima del grande pubblico. Insieme al suo percorso davanti alle telecamere Cannavacciuolo ha aperto i suoi ristoranti in giro per il mondo, tra questi spicca Villa Crespi a Orta San Giulio in provincia di Novara: tre stelle Michelin e gusto ed eleganza è assicurata.
La cucina del noto chef abbraccia i sapori del passato ma non gira le spalle alle innovazioni. Nell’arco della sua carriera Cannavacciuolo ha collaborato con diversi professionisti che hanno contribuito a rendere i suoi piatti unici. Proprio con uno di essi recentemente ha fatto parlare di sé per un rifiuto imprevedibile.
Mediare con le novità: la tradizione però non va stravolta
Kabir Godi è un collaboratore di Antonino Cannavacciuolo e dirige un laboratorio di pasticceria artigianale, situato a Suno in provincia di Novara. Questo laboratorio di circa 1.000 metri quadrati, noto per il suo alto standard di qualità e cura dei dettagli, è specializzato nella produzione di dolci tradizionali e innovativi.
Kabir Godi è entrato a Villa Crespi nel 2015 come pasticcere, prima di aprire la Cannavacciuolo Bakery a Novara nel 2017 . E’ nel 2019 che ha preso le redini del laboratorio di Suno. Godi è stato scelto da Antonino Cannavacciuolo per il suo talento e il legame con la tradizione. Proprio la tradizione è la parola chiave delle sue ghiottonerie.
Tuttavia come lo stesso pasticcere ha raccontato in un’intervista, non si lascia sfuggire in trend che provengono dai social perchè di fatto anch’essi influenzano le sue creazioni in laboratorio. Esempi di tali innovazioni sono il Pan Swiss (brioche francese farcita con crema, gocce di cioccolato e agrumi canditi) e il famoso cubo con crema di nocciole.
Recentemente però c’è stata una ribellione verso queste mode che alcune volte risultano troppo eccessive. Nonostante l’attenzione verso l’innovazione, Godi ha posto un limite: ha scelto di rifiutare i croissant schiacciati, una tendenza popolare, perché in contrasto con le sue attitudini e la filosofia produttiva. “Devo mediare con le esigenze produttive, oltre che con le nostre attitudini. I croissant schiacciati… ecco, ci siamo rifiutati!” Ha chiarito deciso il celebre pasticcere.