Buone notizie per il cicloturismo in Italia: il Governo inizierà presto a lavorare per il suo sviluppo, concentrando gli interventi su stanziamento di risorse, promozione e valorizzazione e manutenzione. Il Parlamento ha approvato una serie di interventi che verranno effettuati in tre diverse soluzioni e che in sostanza obbligano l’esecutivo a metterli in pratica. Tra le tante richieste, quella di maggior rilevanza è certamente «l’inserimento all’interno della rete nazionale delle ciclovie turistiche, i percorsi e i progetti di Bicitalia e EuroVelo monitorando lo stato di avanzamento dei lavori e delle priorità ».
Bicitalia è la proposta elaborata dalla Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) e consiste nella messa a disposizione di 18.000 chilometri di strade ciclabili, 18 diversi itinerari e ben 50 ciclovie. EuroVelo è invece la rete europea che prevede una rete ciclabile di 70.000 chilometri dispiegata in 14 itinerari strategici in grado di percorrere il Vecchio Continente sia sull’asse nord-sud che sull’asse est-ovest.
Il lavoro a cui è chiamato il Governo italiano non è così semplice perché si tratta di provvedere a misure delicate e importanti, come ad esempio la messa in sicurezza e la successiva manutenzione di tutte le ciclovie che verranno create; non dovrà mancare, inoltre, il supporto per tutti quegli interventi mirati a trasformare le linee ferroviarie dismesse in ciclovie turistiche. Senza contare, in aggiunta, la necessità di attuare un piano efficace di promozione e comunicazione, cooperando in sinergia con Enit (agenzia nazionale del turismo) e, più in generale, con tutte quelle agenzie di promozione, consorzi e quant’altro. Serve, insomma, impegnarsi per favorire l’organizzazione di manifestazioni, eventi, appuntamenti d’informazione e incentivare il turismo attraverso un’offerta che possa risultare interessante con – ad esempio – offerte di prodotti e pacchetti specifici. Il tutto, integrando questa strategia con la valorizzazione paesaggistica dei territori, con richiami che vanno dall’archeologia ai beni culturali, da pellegrinaggi e percorsi verso determinate mente fino a coinvolgere l’enogastronomia.
Ovviamente, tutto questo servirebbe a poco se non venissero stanziati fondi per la digitalizzazione delle informazioni, in modo da poter raggiungere tutti in maniera capillare, segnalando al potenziale turista le peculiarità dei percorsi, le attrazioni e in generale tutte le caratteristiche.
C’è da dire che il Governo – e nello specifico il ministero dei Beni culturali – ha valutato positivamente la proposta e accettato l’impegno. Il sottosegretario Dorina Bianchi ha spiegato come «il cicloturismo sia una delle colonne portanti del turismo sostenibile, il modo giusto per far conoscere a tutti la bellezza dei nostri paesaggi».